La Strategia Politico-Economica Russa della UE
Esiste una strategia russa della UE? E la politica economica verso la Russia, non e’ forse l’economia come continuazione della politica con altri mezzi?

UNA STRATEGIA RUSSA DELLA UE?
Se esiste, la strategia russa della UE, sembra piu’ un andare “a rimorchio” in questo campo. In poche parole, l’Unione Europea non ha una propria strategia.
Stabilito che l’Europa segue una strategia di riflesso, procediamo con l’analisi di tale strategia, nonche’ delle conseguenze sull’export.
L’uso della politica economica come “arma” contro la Russia
Innanzitutto e giusto per partire da fatti, facciamo il punto della situazione specificando che ci interessa qui analizzare i fatti, non dare giudizi.
Forse, in altri tempi avremmo gia’ visto corpi di spedizione occidentali nell’Europa dell’Est, in Polonia od addirittura Ucraina: la versione terrestre della flotta on-being, ovvero come deterrente e mezzo di pressione politica.
Essendo cambiati i tempi, ora si fa pressione politica tramite le sanzioni economiche: apparentemente meno impegnative, dovrebbero evitare pericolose escalations.

Una storia di invasioni occidentali
Dovrebbero, perche’ la storia insegna che il blocco economico dell’impero francese porto’ all’invasione della Russia da parte di Napoleone.
Problema: ogni reazione russa alle sanzioni occidentali viene interpretata come una “aggressione”.
Rischi: i russi potrebbero pensare che la situazione e’ seria e che le azioni politico-economiche sono solo l’inizio di una campagna di aggressione reale, e quindi decidere di agire per primi.
Bisogna ricordare che la Russia ha sempre avuto il timore di invasioni occidentali fin dal periodo napoleonico. Per i russi, un “confine” che si sposta sempre piu’ verso la Madre Russia e’ una minaccia reale, soprattutto se e’ accompagnato da azioni “ostili”. Purtroppo, in Occidente questo non e’ compreso se non da pochissimi.
Ricordiamoci che la prima guerra mondiale e’ scoppiata perche’:
- Tutti avevano paura di prendersi tardi con le mobilitazioni
- La Germania sapeva di dovere colpire per prima se voleva evitare la guerra su due fronti.

IL PROGRESSIVO ISOLAMENTO DELLA RUSSIA – MENTRE IL COMMERCIO CRESCEVA
La fine del’Unione Sovietica e la NATO
Dopo la caduta del muro di Berlino, la Russia tento’ in piu’ occasioni di integrarsi nel sistema occidentale.
Se pero’ le intenzioni russe erano cambiate, non era stato cosi’ per parecchi influencers occidentali d’alto rango che erano cresciuti nel clima ante-caduta. In poche parole, l’Occidente perse probabilmente una grande occasione.
Nel contempo, la NATO si espanse sempre piu’ ad est, arrivando ai confini dell’ ex Unione Sovietica. Per quanto buone fossero le intenzioni, in altri tempi questa sarebbe stata definita una strategia di isolamento od addirittura di accerchiamento (per chi la subiva).
Questo poteva forse interessare relativamente ai politici russi dell’epoca, ma con l’arrivo di Putin le cose cambiarono. E se la Russia ha forse la sindrome dell’accerchiamento, l’Occidente ha quella del pericolo russo, per cui una Russia con un leader forte come Putin e’ considerata una minaccia.

Il commercio ha fatto il suo corso naturale
Nel frattempo, il mondo economico faceva il suo dovere ed il risultato e’ stato un fiorente commercio con una Russia, commercio il cui volume era in continuo aumento. In poche parole, un forte export dall’UE verso la Russia e lo sviluppo dell’internazionalizzazione delle imprese, soprattutto PMI.
D’altra parte, il gas russo fluiva verso l’Occidente attraverso l’Ucraina.
Insomma, a tutti conveniva una NATO che non andasse oltre la Polonia ed un’Ucraina neutrale o perlomeno non ostile alla Russia.
Video sulle priorita’ russe che non sono il mercato UE – Germany: Russia will gradually restoring relations with EU after sanctions end – Tkachev
COSA SIGNIFICANO PER I RUSSI LE AZIONI UE IN UCRAINA?
Ucraina e Grande Guerra Patriottica
La UE ha appoggiato sia la famosa rivoluzione arancione che l’ultimo cambio di governo in Ucraina. Adesso si parla di fare entrare nella NATO un’Ucraina sull’orlo di una guerra con la Russia.
Come non bastasse, la nazione dell’Unione Europea leader in questo braccio di ferro e’ la Germania, ovvero lo stato che ha invaso l’Unione Sovietica nel 1941 – a sorpresa e violando i trattati da poco conclusi.
Quella guerra ha portato a decine di milioni di morti. Forse questa e’ storia per gli occidentali, ma non e’ cosi’ per i russi, che chiamano la seconda guerra mondiale con un altro nome: Grande guerra patriottica.

L’Occidente non riesce proprio a capire i russi
Il problema occidentale e’ molto semplice: la gran parte degli influencers non riesce a calarsi nei panni degli altri.
La presenza di movimenti comunisti in America Centrale di alcuni decenni fa era percepita come una grave minaccia per gli USA; parimenti, la crisi di Cuba fu dovuta al tentativo russo di installare missili balistici a Cuba.
Non si capisce perche’ i russi non dovrebbero allarmarsi di fronte alla NATO in Ucraina o all’idea di missili balistici in Europa. Se domani si ricostituisse il patto di Varsavia e questo arrivasse fino al confine tedesco, i tedeschi sarebbero (giustamente) spaventatissimi.

LA STRATEGIA DI ISOLAMENTO DELLA RUSSIA
Una politica economica dettata dalle sanzioni
L’Unione Europea sta apparentemente mettendo in atto una strategia di isolamento della Russia.
La novita’ sta nel fatto che sta apertamente usando armi economiche – sta quindi attingendo alle proprie risorse economiche per isolare la Russia tramite sanzioni e quant’altro.
In apparenza, la UE non ha minimamente preso in considerazione gli effetti economici interni della strategia che sta mettendo in atto. In poche parole, si tratta di una strategia monca.

Perche’ l’Unione Sovietica e’ caduta?
Ricordiamo che la principale causa del crollo dell’Unione Sovietica e’ probabilmente stata l’anteporre le ragioni politiche a quelle economiche, finche’ la situazione e’ diventata insostenibile.
La nuova Russia sembra avere imparato molto bene dal passato, tanto da dare grande importanza ai fattori economici. Del resto, sin dall’antichita’ si sa che senza le risorse economiche anche gli eserciti piu’ potenti si fermano.

L’economia come continuazione della politica con altri mezzi
Stabilito che il fattore economico e’ parte integrante di qualsiasi politica estera di spessore, veniamo alla strategia messa in atto dalla UE.
Come gia’ rilevato, non si tratta tanto di una strategia politico-economica quanto di una mera strategia politica condotta con armi economiche. Se vogliamo parafrasare Von Clausewitz, la UE ha ridotto l’economia a continuazione della politica con altri mezzi.
Fatto ben strano, dato che era nata come CECA (Comunita’ Europea del Carbone e dell’Acciao) che si era poi sviluppata come CEE – Comunita’ economica Europea.
Fatto ancora piu’ strano se si considera la situazione economica generale.
Fatto poi incomprensibile se si considerano gli enormi rischi della situazione politica del Medio Oriente in questo momento. La Russia ha il petrolio ed il gas, e quel petrolio e quel gas sembrano “diventare”sempre piu’ cinesi ogni giorno che passa.

E L’EXPORT?
I “dispetti” tra Unione Europea e Russia
Gli effetti si stanno gia’ vedendo, con un notevole calo dell’export verso la Russia.
Considerata la situazione ed i “dispetti” che la UE e la Russia continuano a farsi, nonche ‘ la situazione nel Donbass ed in Mar Nero, e’ prevedibile che tale export si ridurra’ sempre di piu’.
La strategia dell’Unione Europea ha gia’ creato grandi problemi a tante aziende, in particolare italiane – e nel dettaglio venete. Tante PMI avevano puntato molto sul mercato russo, ed ora si vedono totalmente spiazzate.

Ucraina, paesi baltici e Polonia
Ovviamente, l’instabilita’ della situazione in Ucraina – e la possibilita’ di una guerra – non attirera’ chissa’ che investimenti in quel paese.
Come se non bastasse, anche i paesi baltici sono in fermento, e questo li sta probabilmente rendendo rischiosi agli occhi delle imprese occidentali.
Infine la Polonia: la possibilita’ di un coinvolgimento – anche indiretto – in un conflitto aperto in Ucraina non e’ da escludere.
Ancora una volta, e’ evidente che la strategia russa dell’ Unione Europea sembra considerare l’economia come un’arma di pressione politica e non come un fattore determinante della strategia stessa.

POSSIBILI CONSEGUENZE?
Si direbbe che la UE non abbia mai sviluppato uno scenario che comprenda le possibili conseguenze – diplomatiche, politiche, economiche, militari – della sua strategia. Non si capirebbe altrimenti perche’ prosegua ostinatamente nella sua applicazione.
Vediamo un po’ cosa potrebbe capitare, ipotizzando uno scenario forse un po’ estremo ma utile per ragionarci su.

Uno Scenario – Prologo
L’economia UE, ed in particolare di alcuni paesi (come l’Italia) viene indebolita dalle sanzioni verso la Russia – e viceversa. L’economia russa ne risente pesantemente – a questo si aggiunge il basso prezzo del petrolio.
Nel contempo, la Russia sta usando le – alquanto diminuite – risorse per rafforzare le forze armate e le forze strategiche (armi nucleari), perche’ si sente minacciata dall’ Occidente.
Realizzando che l’Ucraina e’ a due passi dal cuore della Russia, mentre la Cina e’ lontana e confina con la sterminata Siberia, i russi stringono sempre piu’ i rapporti con la Cina.
Il rafforzamento dell’ Ucraina (e dell’Europa Orientale) da parte occidentale continua; forse non e’ cosi’ grande come sembra, ma i russi lo percepiscono cosi’.

Uno scenario – Guerra e fine della UE
Realizzando che le risorse stanno scemando, mentre l’Ucraina si sta rafforzando militarmente, la Russia decide di colpire finche’ ne ha le forze.
All’interno della UE colpita dalla crisi, la guerra economica contro la Russia non e’ mai stata popolare. In alcuni paesi – come l’Italia – le sanzioni hanno avuto effetti pesanti.
Il risultato e’ che la popolazione di (perlomeno) alcuni paesi UE rifiuta la guerra contro la Russia. Le sofferenze della seconda guerra mondiale non sono state dimenticate neanche in Occidente.
Questo potrebbe portare ad una frattura insanabile tra i paesi dell’Europa Occidentale e quelli dell’Europa orientale, ed alla crisi della UE.

Uno scenario – Epilogo
Risultato finale:
- Invasione dell’Ucraina
- Possibile guerra tra Russia e Polonia, magari su suolo ucraino
- Probabile corpo di spedizione NATO nei paesi baltici
- Guerra e/o guerriglia in Ucraina
- Contraccolpo economico in Russia e nell’Unione Europea.
Nel frattempo, mentre a nord la UE e gli USA stanno dedicando la loro attenzione alla Russia, in Medio Oriente il fondamentalismo riprende la sua avanzata. Si verifica inoltre un capovolgimento politico ed il fondamentalismo prende il potere in un importante stato arabo.
Il prezzo del petrolio va alle stelle – per l’economia Europea si tratta di un colpo fatale.