La Politica Estera Russa in Grecia e la Strategia dell’Unione Europea

Se la strategia dell’Unione Europea lascia molto a desiderare, la politica estera russa in Grecia e’ molto efficace.

LA STRANA STRATEGIA DELL’UNIONE EUROPEA IN GRECIA
UE, Russia e Grecia
Se e’ vero che la UE non ha una vera politica estera e tantomeno una strategia degna di questo nome, e’ indubbio che la Russia:
- Abbia ben studiato la propria strategia
- Stia mettendo in pratica detta strategia tramite una politica estera indubbiamente efficace.
Quello che e’ successo tra Grecia ed Unione Europea e’ la dimostrazione di quanto appena visto.
Le conseguenze dell’attuale stato di cose potrebbero portare a gravi contraccolpi economici ed addirittura al collasso della UE.

La politica estera russa si muove senza fare rumore
Le news del periodo piu’ critico sono note a tutti:
- Pericolo di default per la Grecia
- Rreferendum greco per decidere cosa fare con la proposta presentata all’Eurogruppo da Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale
- Invito – accolto dai greci – del governo greco a votare no
- Interruzione delle trattative con la Grecia.
Quello che non e’ stato ben rimarcato e’ il fatto che a suo tempo la Grecia si era irrigidita dopo la visita del primo ministro russo.
I tempi erano “sospetti”: al di la’ di quanto diffuso, e’ lecito supporre che a suo tempo Tsipras e Putin abbiano discusso di parecchi argomenti delicati.

La situazione russa
Venendo alla Russia:
- Politicamente isolata in Occidente
- Sottoposta a sanzioni che stanno provocando gravi danni all’economia – soprattutto dell’UE
- Possibilita’ di una guerra con l’Ucraina ed eventualmente con la NATO in Polonia
- Confina con i paesi baltici, che ospiteranno elementi di una brigata corazzata americana
- Costretta dalle circostanze a stringere sempre piu’ i rapporti con la Cina.
Abbiamo quindi due paesi in non idilliaci – od addirittura pessimi – rapporti con la UE. Ovviamente, parlo di Grecia e Russia.

GLI ERRORI STRATEGICI DELL’UNIONE EUROPEA
Strategia dell’Unione Europea: colossali cantonate
Posto che l’Unione Europea non ha una strategia politico-economica russa – e probabilmente non solo russa – e’ evidente che la UE ha sbagliato su tre fronti:
- Ha spesso operato solamente a livello di politici e burocrati, finendo per alienare larghe parti della popolazione europea
- In Grecia ha prestato attenzione solo ai fattori economici e finanziari, apparentemente senza considerare l’aspetto umano
- Invece di cercare rapporti di amicizia con la Russia, ha adottato un politica “espansionistica” verso est. Questa politica e’ stata accompagnata dall’espansione della Nato, con le ovvie conseguenze sul pensiero russo.

Come irritare la Russia
Obiettivamente, riesce incomprensibile come la UE non abbia realizzato cosa avrebbero potuto comportare:
- L’espansione verso est della NATO e dell’unione stessa
- Una Crimea – fondamentale per garantire i traffici marittimi russi in Mar Nero – controllata da un’Ucraina apertamente ostile verso Mosca
- I paesi baltici nella NATO oltre che nell’Unione Europea. Tali paesi non sono proprio amichevoli nei confronti della Russia. Inoltre, il Mar Baltico e’ un altro mare fondamentale per le rotte marittime russe.
Come siano percepite queste mosse in Russia e’ gia’ stato analizzato in un altro aerticolo – vedi link all’inizio di questo capitolo – in cui tra l’altro si ipotizzavano ‘… corpi di spedizione occidentali nell’ Europa dell’Est, in Polonia od addirittura Ucraina …’
Il fatto e’ che:
- Gli USA hanno inviato una brigata corazzata negli stati baltici ed in Polonia
- Viene rafforzata la presenza di distaccamenti aerei nei paesi dell’est
- Vengono inviate forniture militari – letali o meno.

Politica estera: la lezione di Bismarck
Forse Otto von Bismarck qualcosina di strategia e politica estera ne capiva, vero? Egli aveva sempre cercato rapporti di amicizia – se non addirittura di alleanza – con i vicini e soprattutto con i vicini dei vicini.
Invece, l’Unione Europea ha apparentemente cercato in tutti i modi di irritare la Russia, fino ad arrivare ad appoggiare in tutti i modi il cambio di governo in Ucraina. Ricordo che tale cambio che ha portato al potere un governo apertamente ostile alla Russia.
E’ ben difficile definire simili azioni come rapporti di buon vicinato.

Una strategia che non tiene conto di gas, petrolio ed altre risorse
Sinceramente, il comportamento della UE sembra totalmente assurdo, visto che la Russia ha:
- Tanto gas e petrolio
- Enormi quantita’ di risorse strategiche.
Il tutto accadeva (ed accade) mentre a sud un’entita’ che si era fatta stato – l’Isis – e’ ancora molto pericolosa. Ricordo che Isis, Al-Qaeda ed altri gruppi terrosistici operano in aree da dove vengono gran parte del petrolio e buona parte del gas del pianeta.
Per finire, le stime parlavano di perdite per la UE – e la Svizzera – pari a 100 miliardi di euro e 2 milioni di posti di lavoro. Parliamo di perdite dovute alle sanzioni, fra l’altro in periodo di crisi economica.
In realta’, pare che le perdite saranno molto maggiori.
Ma c’e’ di peggio, molto peggio: un russo non potrebbe fare a meno di chiedersi il perche’ di queste evidenti assurdita’.

LA REAZIONE STRATEGICA RUSSA
Non c’e’ molto da supporre, perche’ i fatti sembrerebbero evidenti.
La Russia sta reagendo su vari fronti, alcuni dei quali sono:
- Cerca di assicurarsi le entrate economiche incrementando l’export – soprattutto di prodotti energetici – verso la Cina
- Modernizzazione del deterrente nucleare, visto che la Russia non e’ in grado di affrontare grosse minacce su piu’ fronti. In questo si differenzia dall’Occidente che , nonostante le innumerevoli lezioni della storia anche recente, non sembra invece avere esitazioni a impegnarsi contemporaneamente su piu’ fronti
- Controllo della Crimea e quindi delle proprie rotte marittime nel Mar Nero
- Contenimento dell’Ucraina e della UE/NATO
- Cercare di “colpire” la UE in modo che si fermi, sostenendo la Grecia.
In poche parole, la strategia russa sembra perfettamente logica, oltre che trasparente a chiunque abbia un minimo di conoscenza in materia.

LA CRISI GRECA E LA UE
Tornando alla Grecia, e’ quindi evidente che sono all’opera fattori ben piu’ complessi di quanto si creda comunemente.
Fondamentalmente, l’Unione Europea – dimentica dello stato economico disastroso di uno dei suoi membri – e’ impegnata a dare stilettate alla Russia. Stilettate che, come abbiamo visto, costeranno all’Europa almeno 100 miliardi di euro e 2 milioni di posti di lavoro.
Qualsiasi organizzazione dovrebbe pensare innanzitutto alla sua sopravvivenza. Inoltre, qualsiasi entita’ “statale” non dovrebbe mai dimenticare il benessere dei suoi cittadini – pena il disinteresse o peggio dei cittadini verso l’istituzione stessa.
Invece, e nonostante il pericolo perfino in Europa dell’ Isis, la UE si e’ imbarcata in una “campagna” di Russia che non e’ nemmeno in grado di combattere. Non e’ in grado di farlo militarmente, ne’ tantomeno economicamente.
L’Unione Europea persiste quindi in una serie di errori strategici che sfuggono alla comprensione. Cosa ancora piu’ grave, non ha considerato una reazione russa che potesse “colpire” internamente la UE, magari nel suo punto piu’ debole – ad esempio, la Grecia.

PERCHE’?
Strategia, che roba e’?
Purtroppo, sembrerebbe evidente che tanti politici e burocrati europei poco sanno di storia, meno di politica estera e niente di strategia – per non parlare della conoscenza del carattere russo o di altri popoli.
Sembrerebbe quasi che le continue elezioni, con la loro necessita’ di comunicazione “semplice” – leggi slogan che portino voti – abbiano fatto dimenticare che senza una buona strategia non si combina niente di buono.
Ormai, tutto viene ridotto a calcoli economico/finanziari – senza considerazioni relative alla sostenibilita’ dal punto di vista geopolitico e strategico – e slogan, – di solito di politica interna.

I media
All’interno della UE e negli USA, il fattore media e public relations prevale su ogni altra considerazione. Da cio’ derivano i sondaggi che decidono le direzioni strategiche e l’influenza spropositata dei media.
Da parte loro, i media fanno il loro lavoro: vendere giornali e/o fare audience.
Spesso il risultato e’ costituito da articoli e servizi da cui traspare in modo evidente la pressoche’ totale mancanza di conoscenza della materia – geopolitica, strategia, ecc.
Ma c’e’ di peggio: non e’ raro imbattersi in pubblicazioni che si definiscono specialistiche ma le cui analisi mi sembra siano abborracciate – e comunque prive di profilo strategico.
Dall’altra parte c’e’ la Russia, un paese in cui gli scacchi sono praticamente lo sport nazionale e che non e’ cosi’ preso – non importa il motivo – dalle elezioni e dalla necessita’ di public relations.
In Europa e’ addirittura difficile trovare qualcuno che:
- Sappia giocare a scacchi
- Giochi a certi livelli e, soprattutto, usando il pensiero strategico.

PREVISIONI
La UE e’ cieca
Anche se il futuro e’ inconoscibile, alcune considerazioni non sono difficili da fare.
Quando la crisi economica, od addirittura l’austerity ed il pericolo di default si avvicinano, la popolazione potrebbe essere portata a voltare totalmente le spalle alla UE. Questo potrebbe accadere soprattutto se qualcuno con risorse – leggi Russia – porge la sua mano.
Per quanto visto, la Russia ha tutto l’interesse di porgere la mano alla Grecia. Questo interesse discende da considerazioni strategiche ed era quindi prevedibile.
Non ci si puo’ aspettare che una UE che non ha una vera strategia possa prevedere le mosse russe – anche se tali mosse sono una reazione alle decisioni dell’Unione Europea.

I problemi interni dell’Unione Europea
La crisi greca non e’ certamente il problema piu’ grosso sulla strada dell’Europa: non ci sono solo problemi con la Russia, ma anche l’Isis ed i problemi interni della UE stessa.
Volete qualche esempio di problemi interni? Ecco qua:
- Brexit
- Catalogna
- Immigrazione.
Purtroppo, gli sforzi sono stati concentrati nel confronto con la Russia, mentre qualsivoglia considerazione strategica – ed economica – avrebbe consigliato di mantenere buoni rapporti con la Russia, od addirittura di migliorarli.
Temo che, in mancanza di una strategia adeguata, si potrebbe arrivare alla dissoluzione dell’UE – con terribili conseguenze politiche ed economiche, non solo per l’Europa.
Questa non e’ piu’ l’Europa di Otto von Bismarck.
Ricordiamoci sempre che lo smantellamento dell’opera di Bismarck ad opera di persone senza coscienza strategica porto’ al disastro della prima guerra mondiale, di cui fu figlia la seconda guerra mondiale.