Perche’ Russia ed USA non si Capiscono – Geopolitica e Difesa
La situazione geopolitica mondiale e’ fortemente influenzata dai rapporti tra USA e Russia. La politica estera USA e quella russa non riescono a comprendere le rispettive motivazioni.

LA POLITICA ESTERA USA E QUELLA RUSSA
I rapporti tra USA e Russia
Parliamo di geopolitica e di politica estera USA. Visto che la UE sembrerebbe andare a “rimorchio” degli Stati Uniti per quanto riguarda la Russia, non la prendo in considerazione in questa analisi.
Ho spesso scritto del fatto che l’Occidente e la Russia non riescono a capirsi. In poche parole:
- Qualunque – o quasi – azione russa viene normalmente percepita dagli USA come una mossa offensiva, praticamente mai come difensiva
- D’altro canto, la Russia tende a percepire le azioni occidentali come offensive o comunque un tentativo di accerchiamento.

E la Realpolitik?
Sembrerebbe quasi che la cara vecchia Realpolitik sia stata totalmente dimenticata.
Ho allora deciso di scrivere in merito.
In questa analisi prendo in considerazione non solo la geopolitica, ma anche – e soprattutto – le ragioni difensive delle due parti.

GLI STATI UNITI – NESSUN PERICOLO DI INVASIONE
La storia americana – poche minacce alla difesa
Se non erro, l’ultima volta che gli USA hanno avuto a che fare (in senso lato) con una minaccia militare locale e’ stato nel 1836. Tutti sanno della rivoluzione texana e della battaglia di forte Alamo.
Successivamente, con l’annessione del Texas da parte degli Stati Uniti (1845) scoppio’ la guerra messico-americana (1846-1848). Il risultato fu l’annessione ufficiale di piu’ del 55% del territorio ufficiale del Messico.
In poche parole, si puo’ sostenere che gli USA non abbiano mai dovuto combattere per difendere il territorio nazionale.
Perfino la guerra civile (1861-1865) consistette nelle riannessione con la forza degli stati della Confederazione. Stati che furono trattati con la massima durezza, con le conseguenze che si sono viste fino a pochi decenni fa, e che stanno riemergendo a seguito del tentativo di rimuovere tutti i monumenti storici dedicati a personaggi della Confederazione. Incredibilmente, ben pochi conoscono questa parte della guerra civile americana, eppure ha un’influenza enorme su quanto sta accadendo negli States.

Tutte le guerre recenti al di fuori dei confini nazionali
Comunque sia, dopo il 1865 gli Stati Uniti non hanno piu’ dovuto temere minacce dirette alla nazione.
Anche Cuba, pur con la crisi che provoco’ ed il rischio di guerra nucleare, non era certamente in grado di invadere gli Stati Uniti.
Peraltro, Cuba,Grenada, il Nicaragua e le varie “situazioni “in Sud-America hanno dimostrato quanto attenti siano gli americani ad ogni possibile minaccia – per quanto ridotta – che si palesi dalle parti di casa.
Fatto sta, che tutte le guerre che ci sono state dopo il 1865, comprese le varie spedizioni in Messico, si sono svolte fuori dai confini nazionali. Anzi, generalmente ad almeno un oceano di distanza.
Penso che nessuno abbia mai preso sul serio una minaccia giapponese al suolo americano, men che meno il governo USA dell’epoca – che infatti concentro’ gli sforzi innanzitutto contro la Germania.

LA POSIZIONE DEGLI STATI UNITI – FORTE, CON DELLE FORTI FORZE ARMATE
Il punto?
Il punto e’ che – non considerando le armi nucleari – gli americani non devono temere minacce dirette (invasioni, ecc.) alla loro sicurezza.
Da decenni, gli americani conducono solo guerre lontane da casa. Non hanno mai visto – fatti salvi gli stati della Confederazione verso la fine della guerra civile – gli effetti di una guerra con armi moderne sul proprio territorio.
Inoltre, gli Stati Uniti:
- Sono protetti da due oceani e dalla marina di gran lunga piu’ forte al mondo
- Dispongono di un’aviazione che e’ probabilmente la piu’ potente al mondo
- Sono comunque ben oltre il raggio d’azione della gran parte degli aerei esistenti.

Una situazione geopolitica invidiabile
A nord c’e’ il Canada, al sud il Messico. L’America Latina non rappresenta minaccia alcuna. Cuba si e’ riavvicinata agli USA.
In poche parole, gli Stati Uniti sono uno dei pochi paesi al mondo che ha pochi/nulli problemi difensivi e che puo’ dormire sonni tranquilli.
Questo, ovviamente, spiega il perche’ del colossale dispiegamento di forze all’estero. Semplicemente, non hanno bisogno delle loro forti forze militari per difendersi da un’eventuale invasione.

L’interesse nazionale
Non a caso, gli americani parlano di interesse nazionale: le loro forze militari non difendono il territorio nazionale da eventuali invasioni, bensi’ gli interessi americani all’estero. Ed infatti di interesse nazionale hanno parlato relativamente all’inizio delle operazioni russe in Siria.
Ovviamente, non e’ questo il luogo per discutere di quale importanza abbiano tali interessi per l’economia americana e/o per il resto del mondo.
L’importante e’ fare notare che praticamente ogni azione americana all’estero, per quanto intesa per l’interesse nazionale o per la difesa (anche se non da un’invasione), ricade nel novero delle azioni offensive. Si’, si puo fare difesa anche con azioni offensive.
E’ quindi evidente perche’ gli USA fatichino a capire le ragioni della Russia, un paese che ha visto tante guerre sul proprio suolo e con varie potenze ai confini.

LA RUSSIA – UNA LUNGA STORIA DI INVASIONI E GUERRE
Attacchi da Occidente
D’altra parte, la storia russa e’ costellata di guerre – anche con decine di milioni di morti – sul suo suolo; soprattutto, racconta di parecchie invasioni – da ovest.
L’invasione napoleonica del 1812 ha visto una Grande Armée composta solo per la meta’ o meno da francesi; il resto era composto da quasi tutte le nazionalita’ europee.
Al di la’ di altre considerazioni, la guerra di Crimea (1853-1856) vide la Turchia alleata di Francia e Inghilterra (e Regno di Savoia) invadere la Crimea – nonche’ la paura russa di un altro attacco da Occidente.
La prima guerra mondiale vide l’invasione di vasti territori russi da parte della Germania.

L’occupazione dei porti russi e la seconda guerra mondiale
Dopo l’uscita della Russia dalla prima guerra mondiale, le potenze occidentali occuparono vari porti russi ed appoggiarono i russi bianchi contro quelli rossi durante la guerra civile. Questi fatti ebbero un’influenza fondamentale nella costruzione della linea Stalin, una specie di linea Maginot con scopi difensivi.
La seconda guerra mondiale porto’ all’invasione della Russia da parte della Germania (ed alleati) ed a decine di milioni di morti – oltre che a sofferenze e devastazioni immani.

La guerra fredda
Con la fine della guerra fredda, si e’ avuto conferma di quello che alcuni gia’ avevano sottolineato: le forze armate sovietiche, in particolare la marina di superficie e l’aviazione – nonche’ la fortissima difesa aerea – avevano principalmente uno scopo difensivo.
E’ vero che l’esercito aveva una fortissima componente offensiva. Si e’ poi capito che un attacco “da ferma” dell’Armata Rossa avrebbe probabilmente travolto la NATO entro 24 ore, non fosse altro che per la mancanza riserve adeguate di materiale logistico della NATO.
Ma e’ anche vero che esisteva anche un immenso apparato militare chiaramente volto alla funzione difensiva, ovvero alla guerra di popolo.
Questo ovviamente non significa che l’Unione Sovietica non fosse in grado di attaccare – e di vincere, come abbiamo visto – ne’ che non ne potesse avere l’intenzione.
Resta il fatto che l’URSS aveva sviluppato un sistema difensivo estesissimo.

LA POSIZIONE DELLA RUSSIA – POSSIBILI NEMICI SU OGNI LATO
La situazione geopolitica Russa non e’ il massimo
Cominciamo da est: la Cina, vicino scomodo cui non puo’ non fare gola la Siberia. La Cina ha delle forti forze armate e probabilmente e’ ormai la prima potenza commerciale al mondo.
Il Pacifico e’ dominato dalla US Navy, chiaramente in grado di colpire la costa Russa del Pacifico (oltre al nord della Russia); e’ inoltre in grado di sbarcare forti unita’ a livello divisionale o superiore.
La Finlandia non dovrebbe rappresentare una minaccia, ma e’ pur sempre piu’ vicina all’Occidente che alla Russia.

Per il resto, e’ quasi un continuo di NATO:
- I paesi baltici, che nutrono ben poca simpatia per la Russia
- L’Europa Orientale ed Occidentale
- L’Ucraina, attualmente indubbiamente nemica della Russia
- La Turchia – pur sempre ancora nella NATO, imprevedibile e musulmana – sul Mar Nero come l’Ucraina
- Il Caucaso con tutte le complicazioni relative
- L’Iran
- Una serie di paesi (ex sovietici o meno) musulmani – alcuni al momento amici, altri meno.
L’eccezione e’ costituita dalla Bielorussia.

Le minacce ipotizzabili al momento
Nessun stato sarebbe in grado di affrontare tutte le minacce appena viste.
Sottolineo che, per quanto gli stati siano tanti, le minacce ipotizzabili al momento si possono tendenzialmente ridurre a quattro:
- NATO e/o Stati Uniti
- Fondamentalismo islamico – Isis, ecc.
- Cina
- Turchia. Per quanto in questo momento i rapporti siano amichevoli, penso che possano cambiare molto velocemente.

UNO SCENARIO GEOPOLITICO
Ipotizziamo:
- NATO – e quindi anche Stati Uniti – in stato di guerra con la Russia
- La Cina prende l’occasione e cerca di annettersi la Siberia
- In queste condizioni, il fondamentalismo non esiterebbe ad agire.
Si assisterebbe ad un blocco navale ed all’impossibilita’ della Russia di comunicare con l’esterno- salvo forse con l’Iran – e di ricevere aiuto.
In queste condizioni, non ci sarebbe da stupirsi se l’Iran fosse spinto a non agire. Se poi le cose si mettessero male per la Russia, l’Iran potrebbe benissimo prendersi una fetta di Russia – anche solo per evitare che se la prenda il fondamentalismo.

C’e’ da stupirsi se la Russia:
- Teme l’espansione della NATO fin sulla soglia di casa (Ucraina)?
- Ha cercato di intervenire nella crisi greca?
- Intrattiene ottimi rapporti commerciali con la Cina?
- Si e’ ripresa la Crimea per assicurarsi il Mar Nero?
- E’ preoccupata per il mar Baltico?
- Si “allea” con gli sciiti?

L’OCCIDENTE NON RIESCE A CAPIRE I RUSSI – E VICEVERSA
Il problema dove sta?
Sta nel fatto che gli USA – ed i politici degli altri paesi della NATO – non comprendono la situazione Russa. Essi interpretano quindi ogni azione russa come un’aggressione. Tendono a vedere la geopolitica in base al risultato delle loro convinzioni, non in base a considerazioni strategiche.
Come abbiamo visto nel caso degli Stati Uniti, si puo’ fare difesa anche con azioni offensive.
Il problema sta nel fatto che in Occidente e’ invalsa l’equazione azione offensiva uguale aggressione. L’Occidente ha dimenticato che prima della caduta del muro di Berlino anche la NATO – o meglio pensatori militari occidentali – aveva contemplato attacchi preventivi conto l’Unione Sovietica in caso di evidenza di un probabile attacco sovietico.
La mancanza delle piu’ basilari nozioni non dico strategiche, ma perlomeno geopolitiche, da parte della popolazione europea – ma sopratutto americana – porta all’ovvio corollario: tutti si affidano alla TV.

La politica estera USA e l’interesse nazionale
Come abbiamo visto, gli USA ragionano in termini di interesse nazionale – o meglio, di cio’ che percepiscono come tale.
Purtroppo, gli Stati uniti tendono a confondere l’interesse nazionale con la difesa. Obiettivamente, il non capire che un interesse nazionale che vuole un’Ucraina nemica della Russia rappresenta una grave minaccia per i russi puo’ essere solo frutto di quanto scritto nei primi due capitoli.
Resta il fatto, che i russi mandano chiari segnali: Non superate quella linea o reagiremo. E magari lo fanno con simulazioni di penetrazioni aeree – che vengono percepite come aggressioni in Occidente.
Le stesse reazioni occidentali vengono poi percepite dai russi come una conferma delle intenzioni bellicose dalla NATO.
E cosi’ continua … apparentemente senza che nessuno interrompa l’escalation.

L’ASPETTO POLITICO – LA LEZIONE DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI NEGLI USA
Il mito del presidente con una forte politica estera
La situazione si complica se consideriamole elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti. In poche parole, negli USA il presidente deve sempre dimostrare di essere forte e deciso per quanto riguarda la politica estera – anche durante la campagna elettorale.
Quindi si sono avute dichiarazioni come quelle di Hillary Clinton prima della vittoria di Trump: la candidata alla Casa Bianca all’epoca data per favorita in campo democratico voleva una no-fly zone in Siria.
E’ fin troppo ovvio che imporre una simile cosa in Siria, con l’ovvio scopo di impedire i voli russi (la Clinton fece queste dichiarazioni il giorno dopo l’inizio dei bombardamenti russi), avrebbe significato la guerra aerea in Siria – per la felicita’ dell’Isis. Tanto piu’ che si deve presumere che la Turchia sarebbe stata coinvolta piu’ di quanto non lo fosse gia’.

I rapporti tra USA e Russia non sono destinati a migliorare
In poche parole, anche visto e considerato il continuo rullo di tamburi di media e politici occidentali (ovvero, come visto, il fatto che ogni azione russa sia vista come un’aggressione), non c’e’ mai stato da aspettarsi un miglioramento della situazione nemmeno con Trump – che a quel punto sarebbe apparso debole in politica estera. Una nota: questa previsione l’avevo fatta prima delle elezioni presidenziali americane – nella versione originale di questo articolo.
A meno che, ovviamente, Trump decida di cercare di trovare una soluzione amichevole e diplomatica con i russi. Ma anche qui, il presidente fa parte del partito repubblicano; prevarranno considerazioni strategiche e diplomatiche, o considerazioni di politica interna? Mi sembra evidente che il secondo caso sia quello che si sta verificando.

PREVISIONI?
Stati Uniti ed UE
Purtroppo, temo che gli USA e la UE non modificheranno di una virgola le loro posizioni e convinzioni. Obiettivamente, hanno sempre dimostrato un’ostinazione – in particolare su questioni di principio – tanto notevole quanto lontana dalla Realpolitik
Certo, l’opinione pubblica e’ potente ed – almeno in Europa – ben disposta verso la Russia. Ma e’ fin troppo evidente che l’Unione Europea valuta l’opinione pubblica zero via zero.
Resta comunque la paura di uno scontro militare che, per quanto possa essere – forse – circoscritto, avrebbe effetti devastanti su tutti.

E i russi?
I segnali che l’Occidente ha mandato e continua a mandare sono – anche senza volerlo – evidenti per i russi:
- Tentativo di accerchiamento a livello mondiale
- Espansione della NATO fino ai confini della Santa Madre Russia, ecc.
La storia degli attacchi occidentali alla Russia sara’ forse misconosciuta in Europa e soprattutto negli Stati Uniti, ma e’ sempre ben presente in Russia – come lo e’ il ricordo delle miriadi di morti e delle colossali distruzioni della seconda guerra mondiale.

In poche parole:
- Gli USA e la UE si modereranno, ma non troppo. I primi, a causa della convinzione di un intervento russo nelle elezioni, potrebbero addirittura non moderarsi del tutto
- I russi faranno di tutto per evitare scontri, ma non si tireranno indietro. Si sono gia’ fatti indietro per alcuni lustri ed i risultati – dal loro punto di vista – sono una potenza ostile ai confini della patria
- La popolazione europea, che ha visto fin troppe guerre, potrebbe “imporre” alla UE un cambio di rotta, ma – come gia’ visto – dubito che l’Unione Europea si rendera’ conto di quanto impopolare sia uno scontro con la Russia
- La popolazione americana, vista la storia, potrebbe “imporre” un cambio di rotta dopo i primi scontri ed i primi morti e feriti. Ma allora potrebbe essere tropo tardi
- Parlando di morti e feriti, e’ mia impressione che qualora vi fossero i primi scontri con i russi – scontri che coinvolgessero soldati europei – le piazze di tutta Europa si riempirebbero di manifestanti in poche ore.

La forza dell’opinione popolare
Ricordo che quanto accaduto in Catalogna dimostra quanto i governi europei siano restii ad usare la forza contro la popolazione. Anche solo pochi decenni fa, una simile situazione non sarebbe stata tollerata da nessun governo centrale europeo.
Sta di fatto che nessuna guerra sanguinosa con la Russia e’ possibile senza che l’opinione pubblica europea sia convinta della sua assoluta necessita’.

Google, social media e fake news
In questo quadro si inserisce la “stretta” di Google e dei principali socials sulle cosiddette fake news – ovvero quello che a me sembra un tentativo di impedire la diffusione di notizie invise all’intellighenzia.
Onestamente, mi sembrano troppi i casi di cui si legge in cui persone perfettamente decenti si lamentano si limitazioni alla loro attivita’ – soprattutto su YouTube – per avere espresso posizioni “conservatrici”.
Del resto, Google e vari socials non fanno mistero delle loro nuove policies – cose ben diversa dalle leggi. Policies che mi sembrano mirate a ridurre la diffusione del materiale di chi la pensa in un certo modo.
Comunque sia, e’ evidente che l’opinione pubblica e’ una forza potentissima, soprattutto da quando la maggioranza non e’ piu’ silenziosa grazie ad internet.

CONCLUSIONI
Concludo con un’opinione personale: degli scontri, o peggio ancora una guerra, tra USA (ed eventualmente l’Unione Europea) e la Russia sarebbero la cosa piu’ assurda che possa capitare. Oltretutto, c’e’ un nemico comune da affrontare che si chiama Isis e che – contrariamente a quanto sostenuto dai media – e’ ancora molto potente.
E’ ora che USA (ed Europa) e Russia comincino a cercare di capire le ragioni gli uni dell’altra, ragionando in termini di Realpolitik e non di principi.
La Realpolitik di Bismarck ha assicurato la stabilita’ europea per decenni. Il suo abbandono ha portato ai massacri senza senso della prima guerra mondiale – ed all’inizio del declino dell’Occidente.