Siria, Irak e Libia: la Turchia sempre piu’ lontana dalla NATO
Turchia e NATO hanno ormai ben poco in comune. Le operazioni turche in Siria, Irak e Libia rivelano che La Turchia ha obiettivi propri.
LA GRANDE TURCHIA?
Libia e Turchia – ma non solo
Penso che quando si parla si Libia e Turchia, venga subito in mente l’accordo tra la prima e la seconda. Tuttavia:
- Dimenticare la Siria e l’Irak sarebbe un grave errore
- Non considerare il Qatar sarebbe una negligenza.
Mi limito a delle brevi considerazioni su alcuni avvenimenti, avvenimenti che dovrebbero essere valutati molto attentamente.
La domanda di fondo e’: al di la’ di quanto ufficialmente dichiarato, non e’ che nella pratica la Turchia si sta sganciando dalla NATO?
Domanda successiva: e se lo sta facendo, perche’ lo fa?
Penso che la risposta sia evidente: probabilmente, Ergogan mira alla Grande Turchia.
Nota
Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato prima del tentativo di colpo di stato in Turchia. Ho deciso di non modificarlo radicalmente – al di la’ delle nuove parti su Libia e Qatar – a dimostrazione dell’importanza delle analisi geopolitiche.

ALCUNI EVENTI RIVELATORI DEI REALI RAPPORTI TRA TURCHIA E NATO
Turchia e Siria
Posto che mi riservo un’analisi piu’ esaustiva in seguito, vorrei ricordare qui alcuni fatti salienti:
- L’aviazione turca ha abbattuto un jet SU-24 russo sulla Siria
- All’abbattimento ha fatto seguito una situazione tesissima, nonche’ un serie di accuse da parte della Russia – e dell’Iran – alla Turchia. In poche parole, Ankara veniva accusata di fare affari con l’Isis
- Dopo il tentativo di colpo di stato, la Turchia si e’ avvicinata grandemente alla Russia.
- Per gli avvenimenti appena visti – e relativa analisi geopolitica – rimando a La Caduta degli Dei – Parte 1: UE, Turchia, Immigrazione e Missili Russi.
- La Turchia e’ recentemente intervenuta massicciamente in Siria – dopo che gli USA avevano abbandonato lo YPG curdo al suo destino.

Turchia ed Iraq
Alcuni eventi salienti:
- La Turchia aveva inviato truppe in Irak, e piu’ precisamente vicino a Mosul, senza l’autorizzazione del governo iracheno
- Di conseguenza l’Irak si era rivolto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Tuttavia, la Turchia rifiutava di abbandonare l’Irak
- Gli Stati Uniti avevano dichiarato la loro contrarieta’ allo stazionamento di truppe straniere in Irak senza il beneplacito del governo iracheno
- Recentemente, le truppe americane che hanno abbandonato i curdi al loro destino sono enrate in Irak.

Turchia e NATO
In breve:
- La Germania aveva inviato in Turchia sei Tornado da ricognizione. Tra il personale vi erano due ufficiali con lo specifico compito di impedire che i Turchi potessero avere accesso all’informazione raccolta dai ricognitori
- Un ormai famoso dossier del BND – il servizio segreto estero tedesco – distribuito alla stampa, riporta una serie di fatti importanti. E’ interessante notare che nell’articolo del Daily Telegraph che ne parla e’ scritto ‘… Saudi Arabia has previously been accused of supplying arms and funding to jihadist groups fighting in Syria, including Islamic State in Iraq and the Levant (Isil) …’
- Gli USA avevano deciso di ritirare dalla Turchia 12 jet F-15, ovvero 6 caccia-bombardieri F-15E e 6 caccia F-15C. Anche se ufficialmente era sempre stato previsto un dispiegamento a corto termine, fa strano che siano stati ritirati in un simile momento – e dopo l’appello turco alla NATO subito dopo l’abbattimento del SU-24 russo
- Nell’ottobre del 2015, il Dipartimento della Difesa USA ha annunciato che non avrebbe mantenuto in Turchia due batterie di missili terra-aria – a lungo raggio – Patriot. Analoga decisione hanno preso i tedeschi nell’agosto 2015. Ancora, sembra strano che non siano stati sostituiti dopo l’inizio dell’affaire Turco
- Il BND – notizia di meta’ dicembre 2015 – voleva aprire una stazione a Damasco
- La cooperazione tra Francia e Russia per quanto riguarda l’intelligence sull’Isis e’ cosa ufficiale e ben nota.

La Russia vicino alle coste siriane – prima del tentativo di colpo di stato in Turchia:
- Il presidente russo Putin aveva ordinato alle forze navali russe al largo della Siria di cooperare con la squadra navale francese inviata dopo gli attentati di Parigi
- Almeno due sommergibili turchi – il Dolunay ed il Burakreis – stavano sorvegliando l’incrociatore russo Moskva – ex Slava – al largo della costa siriana
- Nel Mediterraneo potrebbe essere stato ancora presente un sommergibile – con missili nucleari balistici – della classe Typhoon od un suo sostituto. Tale sottomarino era stato destinato al settore siriano nel settembre 2015; il messaggio russo era chiarissimo.

ERGOGAN VUOLE LA GRANDE TURCHIA?
Mire turche sulla Libia?
Ricordo che la Libia:
- Faceva parte dell’impero ottomano
- Nel 1911 e’ stata strappata agli ottomani dall’Italia – con una vera e propria guerra.
E se Erdogan inviasse truppe in Libia – come ha dichiarato di esere pronto a fare – nella quantita’ necessaria? In poche parole: la Libia diventerebbe un dominio turco nei fatti.

Qatar
La posizione turca in Qatar potrebb essere il funzione di un’espansione turca a sud – ovvero verso gli ex territori dell’impero ottomano?
E’ evidente che Erdogan non ha problemi ad inviare le sue truppe in Siria ed in Irak. Per inciso, si tratta di altri due paesi che facevano parte dell’impero ottomano.
Se sommiamo i fatti fin qui visti, come potremmo non supporre che Erdogan miri a ricostituire l’impero – ovvero alla grande Turchia?

UNA BREVE ANALISI GEOPOLITICA
Aviazione e missili terra-aria
La prima cosa che salta all’occhio e‘ che gli assets ritirati e/o non sostituiti erano relativi alla difesa aerea:
- Gli F-15C sono caccia da superiorita’ aerea
- I Patriot sono missili anti-aerei
- Gli F-15E sono sia caccia da superiorita’ aerea che aerei – avanzati – d’attacco.
E’ stato perfino annunciato che al posto degli F-15 sarebbero stati inviati aerei d’attacco – d’attacco, appunto.
Gli aerei d’attacco erano chiaramente in funzione anti-Isis, quelli da caccia ed i Patriot – paragonabili agli S-300 russi, ma con portata molto minore – erano chiaramente in funzione di una guerra aerea. Inutile dire che un’eventuale guerra aerea non avrebbe riguardato l’Isis.
In quel momento, un eventuale scontro avrebbe portato alla guerra aerea – oltre che navale – tra Russia ed USA, col probabile coinvolgimento della Turchia.

Un messaggio per il paese dei sultani
Mi sembra quindi evidente che si trattava di un messaggio, sia alla Turchia che alla Russia: la NATO non intendeva appoggiare le idee turche, e tantomeno scontrarsi con la Russia, ma era li’ per colpire l’Isis. Peraltro, gli ultimi sviluppi rendono la distanza tra NATO e Turchia semplicemente enorme.
Il messaggio americano era chiaro: la Turchia non doveva pensare di potere dispiegare le sue truppe in Irak, come ha fatto in Siria. In poche parole, gli USA non intendevano avvallare eventuali nuove “avventure” turche.
Piu’ recentemente – come avevo previsto 3 anni prima che accadesse – gli Stati Uniti hanno deciso di abbandonare i curdi, con l’ovvio scopo di ricucire i rapporti con la Turchia.

La Germania
Il messaggio tedesco era ancora piu’ chiaro: l’attenzione a non condividere con la Turchia informazioni dai suoi Tornado da ricognizione indicava che:
- Gli aerei erano in Siria per l’Isis
- La Germania non intendeva in alcun modo aiutare, anche senza volerlo , operazioni turche – non solo in Siria ma in tutta l’area.
Se poi consideriamo le azioni che riguardano il BND, e’ evidente che la Germania – e soprattutto l’intelligence – consideravano il governo di Assad come l’unico asset affidabile in Siria. Inoltre, apparentemente il BND considerava l’Arabia Saudita – paese sunnita – inaffidabile.

TURCHIA E NATO OGGI
Un nuovo nemico per i paesi europei?
Mi sembra evidente che in questo momento per la NATO la Turchia sia diventata non solo una palla al piede che altro, ma addirittura un possibile avversario.
Si tratta di un paese fondamentale (anche in funzione anti-russa) grazie alla sua posizione, ma anche un paese che non esita a fare “colpi di testa” che potrebbero portare al coinvolgimento dell’alleanza in scontri od addirittura guerre.
Gli ultimi sviluppi stanno rendendo la Turchia – a tutti gli effetti – un probabile nemico degli altri paesi della NATO.
Del resto, anche per l’UE Europea la Turchia sta sempre piu’ diventando una:
- Palla al piede
- Delle ragioni della forte – e montante – opposizione popolare all’Unione Europea stessa.
La Turchia e’ un paese con un forte esercito, per cui potrebbe iniziare operazioni su vasta scala anche senza la NATO. In questa situazione, il messaggio della NATO e’ chiaro: l’alleanza non intende appoggiare colpi di testa.

Russia e NATO
La politica recente della NATO e’ stata spesso concepita in funzione di eventuali scontri con la Russia.
Tuttavia, nessuno e’ interessato a scontrarsi con la Russia, come nessuno in Russia e’ interessato ad una guerra con la NATO. I messaggi lanciati sia dall’Occidente che da Mosca sono chiari: nessuno scontro tra i due blocchi.
E qui si inseriscono le dichiarazioni – non solo recenti – russe. Penso che
- In caso di bisogno, potrebbero essere usate le armi nucleari
- Se – prima del riavvicinamento – la Turchia fosse entrata in Siria e fosse stata sul punto di travolgere le basi russe, Mosca avrebbe fatto ricorso alle armi nucleari. Gli ultimi sviluppi sembrano rendere remota questa possibilita’, ma la situazione e’ talmente volatile che non si puo’ escludere nulla – perlomeno sul medio-lungo periodo.

La NATO sa cosa fare?
E’ quindi fondamentale per la NATO, al di la’ delle dichiarazioni ufficiali, dare un chiaro messaggio alla Turchia.
Per quanto riguarda il futuro, suppongo che molti capi militari – e non solo – della NATO stiano:
- Seriamente rivalutando il livello di assistenza alla Turchia
- Magari segretamente, approntando piani di difesa contro il paese.
In poche parole, ho l’impressione che la Turchia stia diventando un membro di nome della NATO, forse addirittura un probabile nemico.
Ma mi riservo di analizzare piu’ in profondita’ questi aspetti in futuro.Se volete parlarne o vi sereve una consulenza, contattatemi.
Sono molto graditi anche i commenti all’articolo.
