Rischi di Export ed Internazionalizzazione in Turchia

Questo articolo ha previsto il tentativo di colpo di stato con quattro mesi di anticipo. I rischi in Turchia per chi fa export ed internazionalizzazione sono in aumento. Lo stato delle cose in Siria ed i cattivi rapporti con Unione Europea ed USA rendono incerta la situazione in Turchia.

PARLIAMO DI RISCHI DI EXPORT ED INTERNAZIONALIZZAZIONE IN TURCHIA?
Che i rischi in Turchia – soprattuto quelli geopolitici – siano elevati dovrebbe essere evidente a tutti. Vista la situazione, fare export ed internazionalizzazione in Turchia richede attenzione.
Tuttavia, sento spesso citare l’elevato volume di affari tra l’Italia – ed altri paesi – ed il paese medio-orientale come contro-deduzione.

La previsione del tentativo di colpo di stato e note sull’articolo
Nella versione originale di questo articolo avevo previsto – con vari mesi di anticipo – il tentativo di colpo di stato in Turchia.
Che io sappia, ero stato l’unico a prevedere questo evento estrememente importante.
Ho quindi deciso di lasciare fondamentalmente inalterate alcune parti. Le modifiche principali riguardano:
- Ho cambiato solo la formattazione ed aggiunto dei sottotitoli
- Talvolta, ho trasformato delle frasi complesse in elenchi numerati
- Ho aggiunto dei link ad altri miei articoli. Questo ha consentito di modernizzare l’articolo senza modificare le parti piu’ importanti
- Ho aggiunto delle fotografie – le didascalie sono attualizzate.

Rischi in Turchia
Come ricordo spesso, queste sono esattamente le occasioni in cui l’analisi dei rischi geopolitici – specie se in apparente contrasto con le prospettive economiche – risulta piu’ preziosa.
Posto che ovunque si possono fare buoni affari, anche in situazioni di instabilita’, il miraggio di un buon export o di una buona internazionalizzazione non dovrebbe fare dimenticare che le cose possono cambiare velocemente – se la situazione geopolitica non e’ stata analizzata in modo opportuno, l’impresa rischia gravi danni economici o peggio.
Per quel che riguarda la Turchia, mi sembra che sia stata sopravalutata la stabilita’ interna.
Nota:
- Questo articolo e’ stato originariamente scritto nel marzo 2016, ovvero in tempi non sospetti e prima del tentativo di colpo di stato
- La parte in grassetto dimostra che con le analisi geopolitiche si possono prevedere anche eventi capitali per la storia mondiale e per l’export e l’internazionalizzazione.

LA TURCHIA E’ STABILE?
Per quanto in Europa molti preferiscano credere al mito del fido alleato turco e del paese democratico, i fatti dimostrano l’esatto contrario.
Ma andiamo per punti:
- La Turchia sta conducendo una politica che non ha praticamente niente – o quasi – in comune con quella europea
- Il paese dei sultani e’ chiaramente interessato ai vantaggi che la UE e la NATO possono dargli, ma sta evidentemente perseguendo obiettivi propri che tendono a farne una protagonista nel Medio Oriente – e forse anche nelle repubbliche ex-sovietiche del Caucaso, senza escludere le repubbliche ex-sovietiche dell’Asia Centrale
- Ankara non esita a “ricattare” l’Unione Europea, ovvero chiede denaro, visti automatici ed un fast-track per entrare nella UE – in cambio della non inondazione di profughi. La forte opposizione dell’opinione pubblica europea in merito ha trovato riscontro nelle posizioni del governo francese
- La Turchia sta sempre piu’ diventando un regime. La liberta’ di parola, manifestazione e stampa e’ ormai un lontano ricordo
- Il governo Erdogan ha dovuto ricorrere a nuove elezioni, elezioni il cui svolgimento ha visto fortissime lamentele. Solo dopo tali elezioni il governo ha dato il via ad una serie di azioni inaccettabili in qualunque paese della UE. Questo dimostra che il governo turco non si sentiva sicuro di avere l’appoggio di tutti gli organi dello stato
- Dopo il tentativo di colpo di stato, e le purghe ed il referendum che ne sono seguiti, la Turchia non si puo’ piu’ considerare un paese pienamente democratico
- In occasione dell’affaire ISIS – presunto traffico di armi dalla Turchia all’ISIS – sono stati arrestati non solo giornalisti, ma anche alti ufficiali tra cui un generale della Gendarmeria. Cio’ indica che in Turchia erano presenti varie anime
- La Turchia e’ ora dominata politicamente dai cosiddetti turchi neri. Cio’ rappresenta un netto taglio rispetto al passato, quando l’elite turca era rappresentata dai turchi bianchi – il nocciolo della Turchia kemalista. Dopo decenni di Turchia laica, dove i kemalisti avevano il controllo politico fin dai tempi di Ataturk, un cambiamento cosi’ netto non potra’ non avere conseguenze.
- Prima del recente tentativo di colpo di stato, i kemalisti costituivano ancora il nocciolo dell’apparato pubblico turco. Del resto, l’esercito era il garante della laicita’ turca, perlomeno fino alle “purghe” che hanno fatto seguito al presunto tentativo colpo di stato militare di qualche anno fa.
- I fatti indicavano chiaramente che una forte percentuale della popolazione era pronta a manifestare contro il governo, anche in maniera estremamente decisa.

RISCHI GEOPOLITICI
In questo momento, la Turchia si trova in una situazione molto delicata:
- La guerra ghiacciata con la Russia – per quanto ora cessata – ha causato gravi danni all’export turco. L‘avvicinamento turco all’Ucraina non lenisce certamente totalmente i timori russi
- Vi era la possibilita’ reale di intervento militare turco – ovvero non solo bombardamenti di artiglieria – in Siria, magari assieme ai sauditi. Questo avrebbe portato probabilmente alla guerra aperta con l’Iran e forse anche con Russia e Stati Uniti – soprattutto se fossero intervenuti anche i sauditi
- Il sorgere di fortissime tensioni con l’Irak, causate dalle forze turche inviate mesi a suo tempo nei pressi di Mosul. Il governo iracheno aveva dichiarato che avrebbe accettato volentieri aiuti militari – diretti – russi
- Per quanto riguarda l’Armenia, fra l’altro nell’orbita di influenza russa – vi sono stanziate forze russe – non e’ necessario andare nel dettaglio
- L’odio dei curdi per la Turchia e’ a livelli elevatissimi. Quello che molti non sanno e’ che nel paese e’ presente una fortissima minoranza curda
- Fattasi addirittura stato, l’ISIS era presente lungo il confine turco; e’ superfluo sottolineare come non si tratti di un’entita’ prevedibile – piu’ di tanto. Fra l’altro, le accuse russe e di altri di intelligenza tra la Turchia e l’ISIS hanno avuto ampio eco nell’opinione pubblica europea
- Da molti decenni, la Grecia non nutre certamente simpatie per il paese dei sultani
- L’Iran e’ probabilmente pronto ad una guerra con la Turchia. In caso di azioni unilaterali turche in Siria, l’afflusso di forze russe – perlomeno aeree – in Iran non e’ secondo me da escludere
- In caso la situazione precipiti, la Turchia potra’ forse chiudere gli accessi al Mar Nero, nel qual caso potrebbe scattare un piano B russo – vedi Il Mar Nero e le Rotte dell’Export. Tuttavia, la marina russa e’ perfettamente in grado di impedire il traffico marittimo turco in Mediterraneo e negli altri mari.
SCONVOLGIMENTI INTERNI IN TURCHIA?
Nota
Ho deciso di non aggiornare questa parte dell’articolo, perche’ dimostra che gia’ allora era prevedibile – ed infatti lo avevo previsto – un tentativo di colpo di stato in Turchia.
La previsione del tentativo di golpe in Turchia
Per quanto visto, non escluderei il rischio di disordini, od addirittura rivolte o tentativi di deposizione del governo, in Turchia.
Questo potrebbe accadere in particolare nel caso si verifichino situazioni di scontro particolarmente forti con gli attori citati nel capitolo precedente.
Inoltre, e considerata la situazione interna chiaramente instabile, non mi stupirei se vi fossero tentativi esterni di favorire sconvolgimenti interni e la caduta del governo turco.

La previsone della crisi finanziaria e delle difficolta’ economiche
Veniamo poi alla situazione economica:
- La crisi con la Russia, innescata dall’abbattimento di un jet russo, sta letteralmente devastando il business di tantissime imprese turche
- Ricordo che molte imprese lavoravano direttamente in Russia – come anche moltissimi turchi.
Gia’ prima della crisi con la Russia, sembrava essere in corso una fuga degli investimenti esteri dalla Turchia. Secondo Bloomberg, si potrebbe addirittura verificare il collasso della lira turca.
Considerata la situazione – anche interna – turca, non credo proprio che la tendenza si invertira’, semmai il contrario. Del resto:
- Le imprese hanno bisogno di tranquillita’ per prosperare
- Il mondo e’ grande e si possono fare export ed internazionalizzazione in posti piu’ tranquilli.

L’Unione Europea a la situazione in Turchia
Una situazione economica in peggioramento potrebbe forse essere mitigata nei suoi effetti sulla popolazione dalla prospettiva di un’entrata in UE, ma appare ormai evidente che perfino qualche governo comincia ad opporsi a tale entrata. E comunque, i governi europei dovranno fermarsi di fronte alla sempre piu’ decisa reazione dell’opinione pubblica – sempre che vogliano salvare la stessa Unione Europea.
Questo spiega quella che definirei la “disperazione” turca di entrare in UE, tanto da arrivare al “ricatto” profughi: se il sogno dovesse svanire, probabilmente ci sarebbero reazioni durissime in Turchia – non solo da parte della popolazione.
E qui si inserisce la Brexit: se fra qualche mese, l’elettorato britannico decidera’ di uscire dalla UE, sara’ probabilmente la fine del sogno turco.
Per inciso, proprio la volonta’ dei governi UE di ammettere rapidamente la Turchia nell’Unione sara’ probabilmente il fattore che piu’ contribuira’ all’eventuale NO alla UE da parte del Regno Unito.

LE IMPRESE, L’EXPORT E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Nota
Ho deciso di non aggiornare questa parte dell’articolo, perche’ dimostra che gia’ allora era prevedibile un elevato rischio per le esportazioni nel paese di Erdogan.
Export ed internazionalizzazione in Turchia?
Nessuno ha la sfera di cristallo. D’altronde, un’impresa preparata puo’ fare dell’eccellente business ovunque o quasi.
Il problema sta in quel preparata: spesso le imprese non lo sono, proprio perche’ – come ricordo sempre – valutano solo le prospettive economiche e non i fattori geopolitici.
Fare export ed internazionalizzazione in Turchia, specie se a medio-lungo periodo, richiede ormai non solo preparazione ma anche costi notevoli: la situazione interna ed esterna turca e’ troppo instabile.
Inoltre, lo stato di diritto e’ ormai tale che una PMI ben difficilmente puo’ permettersi di correre il rischio di internazionalizzare in Turchia. A meno che, ovviamente, si tratti di un business particolarmente vantaggioso che consenta le spese necessarie per operare in tranquillita’.

Conclusioni per le imprese
In caso si verifichino sconvolgimenti di una certa entita’, perfino le grandi aziende potrebbero trovarsi nei guai.
Penso che le imprese che erano gia’ presenti in Turchia o vi sono entrate recentemente corrano i rischi piu’ grandi:
- I presupposti del loro export erano ben diversi da quelli attuali
- Nella gran parte dei casi avevano probabilmente fatto esclusivamente considerazioni economiche.
Per quanto visto, direi che in questo momento il rischio di fare export ed internazionalizzazione in Turchia e’ elevato con tendenza ad aumentare – per tutte le imprese ed in particolare per le PMI.

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Come un’azienda meccanica va fiera dei suoi prodotti, io vado fiero delle mie analisi geopolitiche:
- Penso di avere ogni diritto di essere orgoglioso del mio lavoro
- Ho fatto varie altre previsioni di grande portata, spesso con molti mesi di anticipo. Ad esempio, avevo previsto il ticket repubblicano e l’elezione a presidente degli Stati Uniti di Donald J. Trump.
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