Il Mondo Dopo il Secolo Americano – Un’Analisi Geopolitica: Parte 1, Considerazioni Generali e Stati Uniti
Un’analisi geopolitica del mondo e degli Stati Uniti dell’amministrazione Trump. Prima parte: considerazioni generali ed USA.

E’ POSSIBILE PREVEDERE IL FUTURO CON LE ANALISI GEOPOLITICHE?
Prima dell’elezione di Donald J. Trump ho fatto una famosa analisi geopolitica degli Stati Uniti. Il fatto che abbia previsto l’elezione di Trump e varie altri sviluppi importanti negli USA dimostra che la geopolitica funziona. Perlomeno, funziona quando viene fatta seriamente.
Nota
Ho originariamente scritto questo articolo nel novembre 2016, poco dopo le elezioni Usa. Anche se l’ho aggiornato, le varie previsioni geopolitiche risalgono all’articolo originale. Puntualizzo questo aspetto, perche’ avere fatto cosi’ tante previsioni corrette e’ una soddisfazione personale e professionale.
Al di la’ della forma e di qualche aggiornamento minore, l’articolo e’ fondamentalmente come era in origine. E non per caso: non c’era bisogno di grandi aggiornamenti nemmeno due anni e mezzo dopo la prima stesura.

Nelle mie analisi geopolitiche prima delle elezioni americane avevo previsto:
- Quello che sarebbe potuto accadere – ed e’ poi accaduto con l’elezione di Donald Trump
- Lo sviluppo delle dinamiche interne americane, ed in particolare il prevalere dello spirito tradizionale su quello liberal.

Le conseguenze della disfatta
Penso che sia il caso di fare una panoramica delle principali conseguenze della disfatta elettorale democratica.
Parlo di disfatta, perche’ i repubblicani hanno anche il controllo della Camera dei Rappresentanti e del Senato.
Il mondo economico-finanziario apprezza la mancanza di guerre e la stabilita’. Se l’instabilita’ puo’ essere un’occasione per l’impresa che sa muoversi, troppa instabilita’ porta alla morte del commercio.
E’ indubbio che le politiche di Obama stavano portando allo scontro aperto con la Russia – con Hillary Clinton le cose sarebbero quasi certamente precipitate.

L’amministrazione Trump
In un breve articolo scritto pochi giorni prima delle elezioni USA – Donald Trump Presidente Sarebbe meno “Scavezzacollo” di Quanto si Pensi – sottolineavo come un businessman qual’e’ Trump non avrebbe cambiato la situazione ‘… poi piu’ di tanto, per il semplice motivo che il suo impero economico-finanziario ha le sue basi nell’attuale modello di governance …’.
Le prime notizie sulla possibile squadra di governo di Trump gia’ sembravano confermare che il nuovo presidente degli Stati Uniti non intendesse fare il rivoluzionario. Si trattava di persone ben conosciute nell’ambiente politico, economico e finanziario.
Dopo gli infiniti rimpasti e la perdita di Steve Bannon, la sua amministrazione e’ chiaramente di stampo repubblicano – seppur orientata molto a “destra”:
- Molto attenta all’America tradizionale
- Con pessimi rapporti con la Russia
- Lontana dai quei trattati internazionali di libero scambio che hanno caratterizzato gli sforzi dell’amministrazione Obama.

Di cosa parliamo?
Questa e’ una prima analisi geopolitica dei probabili sviluppi:
- Negli USA
- In UE e Russia,
- Nel Medio Oriente e nel Golfo Persico
- In Cina ed in Estremo Oriente
- In Asia Centrale ed in Turchia.
Ovviamente, comincio dagli aspetti generali, perche’ l’elezione di Donal Trump ha cambiato radicalmente molto di cio’ che veniva erroneamente preso per dato.

SVILUPPI GEOPOLITICI – ASPETTI GENERALI
Il mondo economico-finanziario
Obama e Hillary Clinton stavano portando a tensioni e forse alla guerra.
Il mondo economico-finanziario prende atto del fatto che la situazione e’ cambiata e che Trump e’ disponibile ad includere il mondo stesso nella sua amministrazione.
Un cambio di rotta incredibile?
Assolutamente no! Se il mondo politico e’ ideologizzato, quello economico-finanziario pensa innanzitutto al business.
I politici e la UE – che pone sempre la politica prima dell’economia – continuano sulla strada mondialista. Invece, gli esponenti del mondo economico-finanziario hanno probabilmente realizzato che economicamente il mondialismo non sta dando risultati adeguati ed ha subito un duro colpo con l’ascesa di Trump.
Per un’analisi di mondialismo/elitismo e populismo/nazionalismo rimando ad Elezioni USA – Scontro Globale tra Due Mondi.
E’ inoltre‘ evidente a tutti che, un po’ dovunque, la gente va in direzione populista/nazionalista.

Russia e Cina: considerazioni generali
Gli esponenti del mondo economico-finanziario si rendono conto che e’ vano cercare di andare contro i mulini a vento, tanto piu’ che le politiche di Obama ed UE hanno portato a pesantissimi contraccolpi economici per le aziende. Gia’ da prima delle elezioni gli imprenditori europei ce l’avevano “a morte” con la politica UE verso la Russia ed i disastri economici che ha causato alle imprese.
Inoltre, la fine della guerra fredda con la Russia significherebbe la riapertura di vari mercati, nonche’ che gli USA potrebbero concentrarsi sul vero nemico naturale. Parlo della Cina, senza la quale gli Usa avrebbero quasi sicuramente attaccato la Corea del Nord.
La Cina e’ un nemico naturale anche della Russia, ed economico di Europa, Russia e USA. Non per niente i cinesi sono altamente scontenti dei risultati delle elezioni, tanto da non avere inizialmente mandato alcun messaggio di congratulazioni a Trump per l’elezione.
Per la Cina, e’ la fine dell’espansione politica ed economica senza ostacoli, della corsa ai rapporti (anche economici) privilegiati tra Russia e Cina. Si tratta di una corsa innaturale per la Russia cui quest’ultima e’ stata obbligata dall’ostilita’ di USA e UE – vedi Perche’ sono stati Ignorati i Dati di Export ed Import? Le Conseguenze della Crisi Cinese.

Il crollo del mondialismo ed Internet
In generale, stiamo assistendo al crollo di tutta la concezione mondialista/elitista del mondo occidentale.
E’ ormai evidente che il mondialismo e’ la “religione” delle élites, certamente non delle persone comuni. Inoltre, il nuovo mondo e’ dominato da internet, o meglio dal Web 2.0. In poche parole, l’elitismo sta diventando una cosa fuori del tempo.
Non e’ un caso se negli USA molti “incolpano” i social networks della disfatta di Hillary Clinton.
Peraltro, secondo me i socials non hanno alcuna colpa cosciente di quanto accaduto. Semplicemente, la massima esponente – consapevole o meno – dell’elitismo e’ fuori del tempo, cosi’ come l’elitismo stesso.
Sono quindi questi gli sviluppi geopolitici piu’ importanti:
- Il mondo sta cambiando
- La gente comune vuole essere sempre piu’ protagonista ed il Web 2.0 sta dandole la possibilita’ di esserlo.
Se la geopolitica non puo’ fare a meno di prendere in considerazione la rete, Internet ed i social media sono spesso una fonte di informazione preziosa per le analisi geopolitiche
Il sentimento popolare e dove si esprime
E’ impossibile fare analisi geopolitiche senza tenere in debito conto due aspetti spesso dimenticati:
- Il sentimento popolare. Vi ho dedicato – in contro-tendenza – vari articoli ed ampio spazio. Nemmeno le imprese possono piu’ permettersi di non considerare tale fattore
- Il web, al secolo internet. Non e’ un caso che abbia dedicato molti articoli ed analisi ad internet ed ai social networks.
I famosi sondaggi sono condotti con mezzi e metodologie tradizionali, ovvero superati. Non e’ un caso che abbiano “toppato” in maniera epica proprio in USA, ovvero la patria di internet e dei socials.
Video: Donald Trump’s presidential agenda – BBC News
SVILUPPI GEOPOLITICI IN USA – LA FINE DI UN MITO
Chi non accetta Trump?
Ritengo che coloro che continuano a protestare contro l’elezione di Trump siano fortemente ideologizzati:
- Liberals radicali
- Mondialisti
- Esponenti di minoranze che vedranno la loro influenza diminuire radicalmente
- Ecc.
Fondamentalmente, costoro non accettano che l’America tradizionale si sia contata ed abbia scoperto di essere la piu’ forte. Internet ed i socials sono stati fondamentali perche’ hanno consentito ai tradizionalisti di capire che sono in tanti, per consentire loro di entrare in contatto.

Rischi di stabilita’ in USA
Per quanto riguarda tutti gli aspetti appena visti, rimando al mio articolo Rischi di Stabilita’ Geopolitica in USA?
Tale articolo e’ particolarmente interessante, perche’:
- Analizzavo questi aspetti molto prima delle elezioni
- Avevo previsto la “conta” dell’America tradizionale, la nomina a candidato repubblicano – e l’eventuale vittoria – di Donal Trump, ecc.
Il titolo stesso dell’articolo citato rispecchia in pieno la previsione piu’ importante: la stabilita’ degli USA si sarebbe ridotta – indipendentemente da chi sarebbe stato il nuovo presidente. Oggi vediamo quanto questo sia vero.
Sempre rimandando all’articolo in questione per i dettagli, voglio rimarcare una cosa estremamente importante, soprattutto per le aziende: la super-stabilita’ degli Stati Uniti e’ un mito; anche negli USA vi sono rischi geopolitici, e quindi economici, tutt’altro che trascurabili – questi rischi sono destinati ad aumentare.

Il sogno americano e’ finito – il mito americano no
Purtroppo, molti si rifiutano di vedere le cose per come stanno.
Parecchi mesi fa ho organizzato un ciclo di seminari e corsi per l’Ascom di Padova: Sulla strada dell’export, ovvero L’anno dell’internazionalizzazione.
Ebbene, all’ultimo appuntamento, dedicato alle Americhe e tenutosi quattro giorni prima delle elezioni USA, un altro relatore ha dedicato parecchio tempo a cercare di convincere l’uditorio che le mie previsioni sugli Stati Uniti erano errate.
Questo dovrebbe rendere l’idea di quanto radicata sia la convinzione che gli USA siano “eccezionali” – ovvero stabili ed un’occasione per le imprese a prescindere.
Se il lettore vuole vedere le mie conclusioni e confrontare le mie previsioni con cio’ che si e’ gia’ verificato o si sta verificando, puo’ trovare le slides su Slideshare: Internazionalizzazione – USA ed Americhe.

Il mito americano in Italia
So bene che un po’ dappertutto in Europa, soprattutto in Italia, gli USA sono ancora un mito:
- Tante aziende scelgono gli USA – anziche’ altri paesi – come meta di export ed internazionalizzazione piu’ perche’ e’ l’America che altro
- Molti dicono che si tratta di un mercato con un import enorme.

Io invece dico:
- C’e’ anche una concorrenza enorme e particolarmente agguerrita
- Alle tipiche PMI basta un mercato con una capacita’ di assorbimento dei prodotti sufficiente. La PMI deve cercare di penetrare il mercato piu’ conveniente, con meno rischi, ecc.; mica deve vendere milioni di tonnellate di roba.
In poche parole, il Canada – giusto per fare un esempio, ma potrebbe essere anche il Kazakistan – potrebbe essere enormemente piu’ adeguato degli Stati Uniti per una PMI.
Per quanto riguarda i cambiamenti che riguardano gli USA, ma relativi ad altre aree del mondo, ne parlo nella seconda parte di questo articolo: Il Mondo Dopo le Elezioni USA – Un’Analisi Geopolitica: Parte 2, Il Resto del Globo.

DESIDERI PIU’ INFORMAZIONE?
La strategia e le analisi geopolitiche richiedono parecchia professionalita’. In poche parole: sulle famose riviste od altro di geopolitica si trova roba divulgativa – la cui qualita’ lascio a voi giudicare.
Sono sempre a disposizione per:
- Domande e commenti
- Richieste di analisi professionali ed approfondite per aziende ed organizzazioni.
Potete lasciare un commento o scrivermi tramite la pagina di contatto.
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Questo articolo è stato pubblicato in Export, Geopolitica, Internazionalizzazione, rischi, Russia, Social networks ed etichettato analisi geopolitica, Stati Uniti, USA.