Il Mondo Dopo il Secolo Americano – Parte 2: Situazione Geopolitica Internazionale

La situazione geopolitica internazionale e’ in forte evoluzione, soprattutto in Asia. L’area del Medio Oriente presenta una notevole instabilita’.

CINA, ESTREMO ORIENTE ED ASIA CENTRALE: FINE DELLA BUBBANA
Comincio questa carrellata sulla situazione geopolitica internazionale con alcune aree asiatiche. E’ infatti indubbio che il continente – ed in particolare l’Asia Centrale – stia per ridiventare il centro del mondo.
Cina
Che la Cina sia estremamente scontenta dell’amministrazione Trump e’ evidente.
Nella prima parte di questo articolo ho gia’ scritto che la Cina e’ un nemico:
- Naturale di USA e Russia
- Economico di UE, Stati Uniti e Russia.
La Cina aveva buon gioco in tutto l’arco geopolitico. Finche’ la Russia era costretta ad appoggiarsi ad essa e gli USA erano occupati a fare “baruffa” con la Russia, i cinesi:
- Conquistavano spazi politici ed economici ovunque – con la Nuova Via della Seta
- Si stavano preparando a “colonizzare” economicamente perfino l’Europa stessa.

USA e Cina si contendono l’influenza in Estremo Oriente
I sentimenti di Donald Trump verso la Cina sono ben noti. Le prime “nomine” di Trump non lasciavano dubbi in proposito.
La fine della guerra fredda con la Russia avrebbe lasciato libere enormi risorse per:
- Concentrare gli sforzi americani nel pacifico sud-occidentale
- Cercare di contenere la Cina. Vedi Conseguenze per l’Export del Declino USA nel Pacifico Sud-Occidentale.
La “diserzione” delle Filippine e’ stato un disastro strategico per gli USA e minaccia l’export americano verso una buona fetta di Asia.

Cosa faranno gli Stati Uniti?
Ovviamente molto dipende dall’impegno che l’amministrazione Trump decidera’ di mantenere all’estero.
C’e’ comunque da dire che si parla di mercati estremamente importanti per gli USA, e Trump e’ un businessman.
Se anche Trump volesse ridurre l’impegno estero degli Stati Uniti, la crisi coreana e le tensioni con la Cina spingono nella direzione opposta. Mi aspetto quindi che l’attenzione verso l’area restera’ alta.
Fatto sta, che per la Cina e’ finita la bubbana, come dimostrano i dazi USA.

Asia Centrale
Per quanto riguarda l’Asia Centrale, si tratta di un settore strategico per la Russia. Quest’ultima non potra’ che vedere con favore attivita’ USA che limitino in qualche modo lo “strapotere” cinese. In fin dei conti, il pericolo cinese nell’area e’ gia’ ora molto maggiore di quello rappresentato dagli Stati Uniti.
Mi aspetto che:
- I paesi dell’Asia Centrale prestino piu’ attenzione alla Russia
- L’export USA ed europeo – sempre che la UE non continui con l’assurda politica anti-russa – ne tragga beneficio.
Per il futuro, tutto dipende da come evolveranno i rapporti Russia-Cina. Per ora essi restano ottimi – anche perche’ ora e’ la Cina ad avere necessita’ di una Russia alleata – ma vedremo cosa potra’ accadere.

MEDIO ORIENTE, TURCHIA E GOLFO PERSICO – LA DOCCIA FREDDA
La geopolitica del Medio Oriente e dintorni
Come gia’ previsto in Elezioni USA – Scontro Globale tra Due Mondi, c’e’ stato uno sforzo comune – per quanto complicato e piu’ un patto di desistenza – Russia-USA in Siria-Irak. Il risultato e’ stato la distruzione dello stato dell’Isis.
Dovra’ essere trovata una soluzione che soddisfi la Turchia. Quest’ultima e’ un’altra grande perdente delle elezioni perche’ non puo’ piu’ “giocare” come prima la carta della rivalita’ USA-Russia.

Tre anni prima: la mia previsione su Stati Uniti e curdi
Lascio la frase seguente com’era nel novembre 2016: essa dimostra che avevo previsto quanto accaduto tre anni dopo.
Probabilmente, grandi perdenti saranno anche i curdi: ritengo probabile che gli USA riducano radicalmente il loro appoggio, cosicche’ i turchi siano soddisfatti – come avevo previsto nell’articolo originale questi ultimi partecipano allo sforzo di distruzione dell’Isis e delle altre organizzazioni terroristiche.

Turchia ed Isis
Ovviamente, la nuova situazione sara’ estremamente meno favorevole per la Turchia. La fine della fase acuta della rivalita’ Russia-USA potrebbe implicare la fine delle occasioni di creare la Grande Turchia.
Resta comunque sempre aperta un’altra possibilita’: un eventuale disimpegno americano all’estero potrebbe aprire la porta ad una Turchia come potenza regionale.
La possibile – e praticamente inevitabile finche’ esiste l’Isis – fine delle tensioni USA-Russia nell’area potrebbe implicare un rasserenamento in tutto il Medio Oriente. Le conseguenze sarebbero che tanti players locali non avranno piu’ gioco facile. In poche parole, tutti coloro e tutti gli stati della regione che aspirano ad acquisire piu’ potere dovrebbero volare piu’ bassi.

Golfo Persico ed Arabia Saudita
La grande perdente nel Il Golfo Persico sara’ probabilmente l’Arabia Saudita.
Era opinione comune che Trump avrebbe agito in modo totalmente diverso da quello adottato da Obama – e dalla Clinton. Del resto, la decisione di Trump di bloccare l’import di petrolio saudita appena in carica ha creato grandi tensioni con l’Arabia Saudita – vedi No Saudi oil says Trump, Saudi Arabia fires back.
Il regno arabo sta gia’ affrontando grossi problemi a causa del prezzo basso del petrolio. Il venire meno dell’import USA avrebbe grosse conseguenze.
La debolezza sempre piu’ evidente di Trump implica che non vi sara’ alcuna stretta sull’export di armi americane al regno arabo. Quanto visto finora va nella direzione opposta.
Comunque ritengo che una cosa non cambi: le ambizioni regionali dell’Arabia Saudita sono destinate a subire un grosso colpo.
Per altre considerazioni, rimando al prossimo capitolo capitolo: Il grande punto di domanda – Iran.
IL GRANDE PUNTO DI DOMANDA – IRAN
Iran e Stati Uniti
L’Iran resta un grande punto interrogativo: se l’Arabia Saudita – leader del blocco sunnita – non ride, l’Iran – leader del blocco sciita – non festeggia. Per approfondire gli aspetti dello scontro tra i due blocchi, consiglio l’articolo Rischi di Internazionalizzazione in Iran?
Le azioni di Donald Trump parlano chiaro – gli USA:
- Considerano l’Iran un paese “nemico”
- Hanno stracciato il trattato sul nucleare, ovvero la base dell’apertura dell’Iran al mondo.
Perfino tra i repubblicani, alcuni erano molto poco propensi a rompere il trattato sul nucleare: un Iran che si apre al mondo poteva essere un’occasione di stabilita’ ed e’ indubbiamente un’occasione di business.

Tre anni prima: la mia previsione su Iran, Cina e Russia
Lascio la frase seguente com’era nel novembre 2016, poiche’ dimostra che avevo previsto quanto accaduto tre anni dopo. Ho aggiunto solo il grassetto.
Inoltre, tale rottura metterebbe gli USA dalla parte del torto, con un’ulteriore calo di prestigio internazionale; la Russia (o qualcun altro, magari la Cina) riempirebbe probabilmente il vuoto, anche economico – per quanto Trump non sia certamente Obama, dubito che sia favorevole a simili conseguenze.

Iran, Russia Cina
L’Iran ha eccellenti rapporti con la Russia. Inoltre, l’Iran partecipa allo sforzo contro il terrorismo – cosa peraltro ovvia dato che le principali organizzazioni terroristiche sono di solito di stampo sunnita.
Non ho sottolineato a caso la previsione del sotto-capitolo precedente: Russia e Cina stanno ora sostenendo economicamente l’Iran:
- La prima anche con prestiti
- La seconda con enormi investimenti nel settore petrolio-gas. Si parla di 280 miliardi di USD.
Gli Stati Uniti non sono i soli ad usare metodi economico-finanziari al posto di quelli militari.
Resta il fatto che l’Iran e’ un punto di domanda. Penso che sara’ possibile fare previsioni piu’ precise tra qualche mese.

UNIONE EUROPEA – LA CRISI DELLE ELITES
Il globalismo e’ in crisi
Se la situazione geopolitica internazionale e’ destinata a mutare, quella europea sta cambiando redicalmente:
- Gia’ prima delle elezioni americane, il vento del populismo/sovranismo soffiava molto forte
- La disfatta subita dalle schiere dell’elitismo/globalismo con la Brexit e’ stata devastante. Ancora piu’ devastante, perche’ i primi dati dopo la Brexit erano molto positivi per gli UK – vedi Imprese – Export ed Internazionalizzazione nel Post Brexit.

Il caso del referendum istituzionale in Italia
Il punto di controllo dopo per capire come tira il vento e’ stato il 04.12.16, con il referendum costituzionale italiano. Come avevo previsto – nella versione originale di questo articolo – il voto e’ stato influenzato:
- Ben poco dalle posizioni dei partiti
- Molto dal sentimento popolare. L’Italia e’ un paese dove l’influenza (e perfino l’uso) di internet e’ ancora limitata, mentre l’influenza dei media e’ notevole – come avevo previsto, il risultato e’ stato una vittoria netta del ‘no’.

La guerra tra populismo e globalismo
In generale, assisteremo ad un’ulteriore avanzata del populismo/sovranismo in tutta Europa.
Per quanto riguarda la UE, il presidente della Commissione Europea ha assunto una posizione di denial relativamente ai risultati delle elezioni americane. Le posizioni di altri leaders come Frau Merkel ed Macron sono forse piu’ diplomatiche, ma penso che non cambi molto.
Ritengo che il volere ostinarsi a proseguire sulla strada dell’elitismo/globalismo – nonostante il sentimento popolare europeo – portera’ in tempi non lunghi:
- Ad una guerra aperta tra globalismo e sovranismo
- Al collasso della UE.

Nord ed Est Europa
Il “peso” sempre piu’ leggero di Trump significa che non finira’ la corsa all’invio di forze militari NATO in Est Europa.
D’altra parte, l’Ucraina del nuovo presidente sembrerebbe piu’ disposta a trovare una soluzione con la Russia.
La fine della propaganda piu’ dura – la famosa ‘aggressione russa’ che non si e’ mai verificata se non nei discorsi propagandistici – e’ una cosa positiva.
Un rasserenamento nei rapporti tra i paesi nordici e la Russia resta invece dubbio.

Sanzioni ed aziende
Per quanto riguarda le imprese, vedremo se la UE continuera’ a seguire gli USA sulla strada delle sanzioni contro la Russia. Al momento, non appare capace di una politica estera indipendente dagli USA.
Da questo punto di vista, l’elezione di Donald J. Trump e’ stata molto meno positiva di quanto avevo previsto. E‘ infatti evidente che, nonostante le intenzioni iniziali di Trump, gli USA non hanno alcuna intenzione di cambiare strada.
D’altronde, il “peso” di Trump nel governo degli Stati Uniti sembra sempre piu’ leggero:
- La procedura di impeachment e’ un impedimento notevole
- Trump mira a farsi ri-eleggere, per cui la sua politica estera sara’ molto influenzata da considerazioni elettorali.

L’ARMA SEGRETA – GRETA E L’ECOLOGISMO
Il caso Greta Thunberg
Non e’ possibile evitare di parlare della famosissima attivista Greta Thunberg.
Si tratta di un fenomeno che ha gia’ cambiato i risultati delle elezioni in alcuni paesi europei:
- In Germania, l’ascesa dei Verdi ha interrotto la marcia apparentemente inarrestabile del partito populista AfD
- In Svizzera, i sovranisti dell’UDC hanno subito un duro colpo – a tutto vantaggio delle forze verdi. Si e’ trattato di uno dei piu’ grandi sconvolgimenti politici nella storia svizzera.
Tutti sanno che l’effetto Greta non si fermera’ qui, e che l’attivista svedese ha scelto di stare un anno negli Stati Uniti – nell’anno della campagna elettorale presidenziale.
E’ quindi evidente che non si tratta solo di un fenomeno di costume.

L’arma segreta del globalismo: l’ecologismo
Alcuni fatti:
- Greta ha goduto di una copertura mediatica enorme e del favore delle elites europee – le stesse minacciate dall’ascesa del sovranismo
- Il Parlamento Europeo ha dichiarato l’emergenza ambientale
- La nuova presidente della Commissione Europea ha chiaramente in mente mosse ardite incampo ambientale
- Greta ha espresso forte simpatia per il Sud del mondo
- Extinction rebellion, Greta stessa e molti altri stanno ricorrendo ad un elemento primordiale: la paura.
Il discorso e’ lungo, va approfondito e merita un articolo dedicato.
Per ora, mi limito a rimarcare che apparentemente il fronte globalista ha trovato un’arma efficace contro il sovranismo: l’ecologismo basato sulla paura.

LA RUSSIA E GLI SVILUPPI GEOPOLITICI INTERNAZIONALI
Putin rules
Gli eventi degli ultimi anni hanno confermato in pieno la bonta’ della strategia e delle posizioni di Putin:
- Il principale nemico della Russia, ovvero gli USA, ha ora un presidente debole ma meglio disposto del precedente
- La Russia intrattiene ora ottimi rapporti con Cina, Iran e Turchia – fino a qualche tempo fa i due paesi erano sull’orlo di una guerra
- La Crimea e’ saldamente sotto controllo russo ed il Donbass non e’ caduto in mani Ucraine
- L’Isis e’ alquanto indebolito. In ogni caso, comunque senza l’intervento russo l’Isis sarebbe gia’ sul Mediterraneo ed ai confini di Israele – ammesso che quest’ultimo avrebbe tollerato una simile situazione
- Per la prima volta nella storia, un gruppo da battaglia russo e’ entrato in Mediterraneo per una missione di guerra e ha condotto massicci attacchi aerei contro Al-Nusra e l’Isis
- La Russia e’ passata in pochi lustri da un paese senza un futuro ad un paese con un’influenza enorme sugli affari regionali e mondiali
- L’accesso marittimo al Mediterraneo, con le relative conseguenze e’ garantito. Vvedi La Verita’ sul Conflitto tra Occidente e Russia – Parte 1: Fattori Geopolitici
- L’Irak si e’ avvicinato moltissimo alla Russia
- L’ammirazione per Putin – sia tra la gente comune che tra decisori – e’ enorme. Putin e’ particolarmente popolare presso la gente comune in Europa.
- La posizione di Putin in Russia e’ ormai inattaccabile.

La Russia e’ tornata ed essere un player geopolitico di prima grandezza
Nessuno puo’ ormai mettere in dubbio che – salvo sorprese ora improbabili – Putin continuera’ ad essere molto a lungo il leader indiscusso della Russia.
La Russia ne esce con un prestigio internazionale enorme. Nel contempo, gli USA hanno perso prestigio a vagonate.
Forse a qualcuno non fara’ piacere sentirlo dire, ma Vladimir Putin ha dimostrato di essere un vero professionista della geopolitica. In questo, distanzia di 1.000 leghe:
- I politici e gli strateghi occidentali
- Miriadi di analisti e consulenti geopolitici
- Riviste varie – Limes per prima.

Export russo ed il resto del globo
Mi aspetto che l’export russo si incrementi ancora, soprattutto quello di armi avanzate.
Per quanto riguarda infine altre aree del globo, al momento non prevedo grandi cambiamenti. Ma vedremo come si evolve la situazione nelle prossime settimane.
Puoi trovare la prima parte dell’articolo qui: Il Mondo Dopo le Elezioni USA – Un’Analisi Geopolitica: Parte 1, Considerazioni Generali e Stati Uniti.

SIETE INTERESSATI AD UN’ANALISI GEOPOLITICA DI VALORE?
Potete solo immaginare il valore delle previsioni che avevo fatto piu’ di tre anni fa per:
- La strategia aziendale
- L’internazionalizzazione e l’export
- Un decisore politico.
Come avrete letto nell’articolo, ho fatto molte altre previsioni di portata globale – ad esempio, l’elezione di Donald J. Trump ed il tentativo di colpo di stato in Turchia.
Il valore delle mie previsioni – per chi ne ha tenuto conto – e’ stato enorme.
Volete ancora basare le vostre decisioni sulle notizie geopolitiche o su quello che scrivono riviste varie? Non contattatemi.
Se invece siete interessati ad analisi geopolitiche dedicate e di spessore, scrivetemi.
