L’Internazionalizzazione Rapita: le PMI, Google ed i Socials
Nonostante vi siano fior di societa’ di consulenza – di internazionalizzazione o meno – che decantano i poteri miracolosi di internet per le PMI, quali sono le vere possibilita’ che ha una PMI di ottenere una buona visibilita’ su Google, Youtube, i socials piu’ noti, ecc?
INTERNET E INTERNAZIONALIZZAZIONE DI PMI
Le societa’ di consulenza di internazionalizzazione
Cominciamo dal mito propagandato da tante societa’ di consulenza di internazionalizzazione: internet e internazionalizzazione di PMI.
Parlo di mito, perche’ pare quasi che facendo un sito e qualche account sui principali socials:
- Il futuro dell’azienda sia assicurato
- Non occorra fare molto altro.

E le PMI?
Cosa dovrebbero fare le PMI, ma anche i bloggers, le piccole organizzazioni, le associazioni, ecc., per raggiungere clienti ed utenti?
Anch’io uso molto internet ed i social networks – perche’ obiettivamente non se ne puo’ fare a meno quando si parla di export e di imprese in generale. Ma quale probabilita’ ha una PMI di ottenere una buona visibilita’?
Ve lo dico io: dopo le ultime novita’ e nuove policies – ad esempio di Google e YouTube – e visto cosa accade su Facebook e LinkedIn, molto bassa.
A meno di fare i salti mortali, ovviamente. Ed i salti mortali non solo comportano tempo e spese, ma non e’ nemmeno detto che siano sufficienti.

ALCUNI CASE STUDIES – GOOGLE E YOUTUBE
Gestisco varie realta’, per tutto cio’ che serve ad un’azienda od a un’organizzazione per avere una presenza adeguata su internet. Per ovvi motivi, l’unica che nominero’ sara’ quella di Export OK.
Cominciamo da Export OK, quindi:
- A meta’ luglio – o giu’ di li’ – Google comunica che cambia il resoconto delle statistiche. Google si premura di fare sapere che non cambia la sostanza e/o il posizionamento.
- Nel giro di pochi giorni, vedo le statistiche – anche quelle di WordPress – precipitare: non solo non arriva praticamente piu’ niente via ricerca Google, ma pure le impressions vanno quasi a zero
- Per parecchio tempo, vi sono state oscillazioni assurde nella posizione di ricerca – dalle prime posizioni a decine di posizioni in giu’
- Anche tenendo conto della posizione, non mi tornava un numero di impressions cosi’ basso
- Noto uno sconvolgimento nelle posizioni dei vari siti nella prima pagina dei risultati della ricerca Google
- Allo stesso tempo – per ovvi motivi, non specifico per quali termini – una nota e grossa societa’ di consulenza per l’internazionalizzazione, quindi non un blog ma commerciale al 100%, non si schioda dall’eterna prima posizione
- La pagina in questione si discosta da tutte le regole auree che i blogger sanno che dovrebbero rispettare per avere una possibilita’ di apparire nella prima pagina di ricerca. Tale pagina ha contenuti al minimo, non sembrerebbe essere aggiornata, ecc.
Giusto per fare capire che di SEO ne so qualcosa: per alcune ricerche, compresa quella citata, il blog Export OK appariva in prima pagina – in un caso addirittura in prima posizione.

Ma veniamo a Youtube, che fa parte di Google:
- Un bel giorno YouTube non mi lascia piu’ inserire le cards – con link ai siti autorizzati – asserendo che il mio tipo di account non e’ autorizzato
- Nessuna informazione dalle pagine ufficiali Google o dei gruppi di discussione ufficiali
- Dopo qualche giorno, su un gruppo Google si sa la verita’ dopo decine di lamentele: e’ la nuova policy di YouTube, una policy che secondo molti “uccide” le PMI ed i canali medio-piccoli
- La nuova policy di YouTube viene giustificata con un controllo ulteriore che verra’ affettuato quando il canale raggiungera’ le condizioni – compresa la monetizzazione
- Contemporaneamente, grossi canali che esprimono posizioni di tipo conservative – e parliamo anche di un membro del congresso USA – si vedono togliere la monetizzazione perche’ a YouTube non piace il contenuto. Non parliamo delle lamentele di persone – non importa la dimensione del canale – che si sono viste limitate in tanti modi
- In questo caso penso che la giustificazione ufficiale sia quella veritiera: le posizioni extra-liberal di Google sono note. Altrettanto ovvio che Google non poteva non sapere le conseguenze su bloggers e PMI, ma si tratta di soggetti deboli – e poi diciamocela, i bloggers hanno spesso la cattiva abitudine di dire cose fuori dal coro.

LE PMI, I SOCIALS E GOOGLE
Ultimamente, la diffusione dei miei post aziendali su LinkedIn ha subito un calo notevole – anche quando li condivido. Contemporaneamente, sul mio feed continuo ad essere innondato di pubblicita’ “bruta”.

Ma vediamo di analizzare la situazione:
- Google Plus e’ stato rivisto, e poi chiuso. Dopo l’eliminazione, ancora anni fa, della funzione webinar – sostituita da un “surrogato” su YouTube – vi erano tantissime limitazioni a quello che si puo’ fare
- Facebook e’ ben noto per i suoi tentativi di “colpire” le fake news. Peccato che fake news sembri quasi sinonimo di fonte alternativa e/o non proveniente da testate giornalistiche od assimilabili
- Fatto sta, che la PMI che vuole trasmettere un messaggio commerciale su Facebook sa che dovra’ probabilmente pagare. Altre organizzazioni – parlo per esperienza diretta – devono fare i salti mortali, e comunque ogni due per tre ricevono pubblicita’ Facebook: paga e vedrai i miracoli
- A suo tempo ho sperimentato la pubblicita’ su Facebook: per ovvi motivi, non mi esprimo pubblicamente – e non parlo solo dei risultati ma di quanto ho potuto verificare con dati sperimentali
- Google? E’ evidente che le possibilita’ per la PMI di apparire senza investire in AdWords sono sempre piu’ esigue
- Prima che decine di societa’ di consulenza si buttassero sull’internazionalizzazione – dove fossero prima non l’ho mai ben capito – usavo AdWords. Con pochi soldi al giorno, ottenevo ottimi risultati. Adesso non mi sogno nemmeno di competere: troppa gente e, comunque, non credo che una qualunque PMI possa sostenere simili spese a lungo.

E LE PMI? E LE SOCIETA DI CONSULENZA DI INTERNAZIONALIZZAZIONE?
Onestamente, non penso che valga la pena spendere un solo soldo in pubblicita’ su Google e sui socials – non quando si parla di export ed internazionalizzazione.
I principali socials e Google
So che alcune societa’ di consulenza – di export o meno – continuano a decantare i socials e Google come la soluzione miracolosa. Forse lo sono, ma a quale costo?
Si possono ancora fare molte cose, ma queste cose richiedono modifiche continue a cosa e come si posta.
Ad esempio, adesso su Facebook vanno meno forte fotografie e video, anche se postati direttamente su Facebook, in favore di altre forme di post. Tuttavia, questo richiede una grande quantita’ di tempo.
Tanti si lamentano ormai sia di Google – YouTube compreso – che dei principali socials. Contemporaneamente, tutti gli escamotage vengono rilevati e resi irrilevanti.
Le lamentele riguardano – soprattutto per le ricerche tramite browser Google e Facebook – anche gli utenti. L‘utente medio e’ sempre piu’ scontento.

L’alternativa?
Tornando all’esempio di Export OK, le ricerche fatte con browsers diversi da Google danno ben altri risultati – la prima posizione o comunque la prima pagina sono comuni. Altri socials – ad esempio Tumblr, che si sta diffondendo tra i giovani – sono estremamente superiori a Facebook ed hanno delle possibilita’ molto interessanti.

E’ TEMPO PER LE PMI DI PRENDERE IN MANO LA SITUAZIONE
Google e socials per l’internazionalizzazione delle PMI?
Forse e’ il momento che le PMI comincino a fare internazionalizzazione su internet – come fanno in quasi tutto le vere PMI, ovvero cercando:
- Alternative che non mirino alle grande aziende
- Il browser ed il social di nicchia e/o al momento poco conosciuto in Italia e dintorni.
Ricordate, care PMI: la stragrande maggioranza di siti, pagine, articoli e quant’altro non e’ prodotta dalle grandi aziende – e’ prodotta da voi, da bloggers, ecc.
Gli utenti vi vogliono trovare. Se le PMI cominciano a concentrarsi su socials e browsers alternativi, le cose cambieranno anche per l’internazionalizzazione.
Ma … e le societa’ di consulenza?
Direi che e’ tempo che alcune facciano il loro lavoro – non esistono solo Google, Facebook ed i soliti – e comincino a pensare:
- Alle alternative
- A creare le condizioni che permettano alle PMI di trarre profitto dall’utilizzo di browswers e socials alternativi.

E le societa’ di internazionalizzazione?
Google e socials? I mezzi vengono dopo
Forse e’ ora che si ricordino che se non ci sono i mezzi, si devono studiare le strategie adeguate e creare e/o adattare i mezzi.
Non la sto facendo semplice: se cade la domanda, va a fondo l’offerta.
E se le PMI e le altre piccole realta’ – bloggers, piccole organizzazioni, associazioni, ecc. – si alleassero e facessero sapere cosa sta accadendo agli utenti?
Visti i numeri, basterebbero pochi post, ed i grandi rulers di internet non sarebbero piu’ gli arbitri assoluti del futuro delle PMI e di tante organizzazioni.

Internet e internazionalizzazione di PMI
Ricordatevi, care PMI, che con Google, Facebook e quant’altro andra’ sempre peggio: le loro posizioni in merito sono ben note. D’altronde sono evidentemente “invischiati” nella “politica” fin sopra i capelli – che c’entra la politica col business?
Fare internazionalizzazione su internet si puo’, ma le imprese devono prendere la situazione in mano. Ricordate, care PMI: siete voi che “mantenete” Google ed i social media – non il viceversa.

DOMANDE?
I commenti sono sempre i benvenuti. Se volete contattarmi, potete farlo alla pagina contatti
Ps: questo articolo contiene molta ironia.

Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
Correlati
Questo articolo è stato pubblicato in Internazionalizzazione, Internazionalizzazione PMI, internet e socials ed etichettato google e socials per l'internazionalizzazione, internet e internazionalizzazione di PMI, societa' di consulenza di internazionalizzazione.