Industria 4.0 e Internazionalizzazione: l’Interconnessione
C’e’ un tratto in comune tra Industria 4.0 e internazionalizzazione, ovvero l’interconnessione. Perizia Industria 4.0 e iper-ammortamento sono una grande occasione.

INDUSTRIA 4.0 E INTERNAZIONALIZZAZIONE
Pochi associano Industria 4.0 e internazionalizzazione, molti non realizzano i vantaggi nell’export che puo’ dare la perizia Industria 4.0.
Da dove mi e’ venuto l’input per scrivere questo articolo?
Perche’ interconnessione, Industria 4.0 e iper-ammortamento sono cosi’ importanti?

Perche’ l’interconnessione?
Da un lato, ultimamente sto scrivendo di aspetti meno noti dell’internazionalizzazione – vedi ad esempio l’articolo USA 2020 – L’Inferno dei Dazi.
Dall’altro ho seguito molte perizie Industria 4.0, ora denominata ufficialmente Impresa 4.0 dal MISE. In pratica, conoscendo bene macchine, impianti industriali ed interconnessione, eseguo sopralluoghi e preparo analisi tecniche. Segue la perizia.
Per finire, bazzico da tanto quello che viene chiamato Web 2.0, anche se definirei Web 4.0 la direzione che ho preso a seguito delle mie analisi e dei miei esperimenti/esperienze – ma di questo riparleremo in chiusura di articolo.

Senza interconnessione non c’e’ Industria 4.0
Fatto sta, che il concetto cruciale di interconnessione e’:
- Alla base di Industria 4.0 e delle perizie ed analisi tecniche richieste dal piano nazionale italiano
- Un concetto in comune con l’internazionalizzazione fatta con tutti i crismi.
Se l’articolo sopra citato tratta di un case study pratico di internazionalizzazione in un presunto paradiso, e’ indubbio che lo scopo finale della interconnessione di Impresa 4.0 sia simile a quello dell’internazionalizzazione. In pratica, vanno nella stessa direzione e si completano a vicenda. Sempre che chi mette in pratica l’internazionalizzazione – tipicamente una societa’ di consulenza – abbia veramente compreso cosa significa/comporta internazionalizzare nel mondo di oggi, ovviamente.
Visto che parliamo di interconnessione, partiamo da internet.
Video, la fabbrica interconnessa – Industria 4.0: il futuro dell’Italia
LA PRESENZA INTERNET E’ LA CHIAVE … SI’, MA DE CHE?
Stare su internet e sui social media come fine a se’ stesso e’ il pane di tante societa’ di consulenza – non solo di internazionalizzazione. Peccato che stare non significhi operare e tantomeno fare clienti e business; dipende da come ci si sta.
Parliamo di presenza internet, non di bella presenza.
Innovazione ed internet
Avere una chiave non serve a niente se non e’ quella giusta.
Parlare di innovazione serve a ben poco se innovazione lo e’ solo di nome:
- Occorre fare la vera innovazione, quella che prevede i nuovi tempi e vi fa fare business
- Stare su internet col sito spaziale super-ottimizzato per Google e sui socials classici e’ gia’ il passato.

Mi spiego meglio:
- Pagare svariate migliaia di euro per un sito web non ha molto senso, a meno che non si operi in un settore di nicchia – magari di nicchia nell’area di interesse, ma sempre di nicchia
- In presenza di un minino di vera concorrenza, scordatevi il primo posto nelle ricerche su Google ed anche la prima pagina. Ammesso che sia ancora possibile raggiungere certi risultati col semplice SEO – anche se potenziato dai social networks – e che abbia ancora senso concentrarsi solo su Google.
- Con AdWords rischiate di fare la stessa fine di sopra. Senza contare la nuova interfaccia che limita enormemente le possibilita’
- Youtube, che poi significa Alphabet e Google, sta diventando sempre piu’ unfriendly verso i piccoli canali. Per capirci, piccoli canali significa la stragrande maggioranza delle aziende, non solo le PMI e le societa’ di consulenza.

Interconnessione – alcune considerazioni propedeutiche:
- Youtube, che poi significa Alphabet e Google, sta diventando sempre piu’ unfriendly verso i piccoli canali. Per capirci, piccoli canali significa la stragrande maggioranza delle aziende, non solo le PMI e le societa’ di consulenza
- Facebook cambia il funzionamento dell’algoritmo un giorno si’ e quello dopo pure, per non parlare dell’ovvio tentativo di spingere le aziende a pagare la pubblicita’
- Twitter e’ in decadenza e sta un po’ seguendo le orme di Facebook
- Google Plus e’ diventato l’ombra del grande strumento che era, per poi essere chiuso per problemi di privacy.

Le proposte delle societa’ di consulenza
Mi sembra che la stragrande maggioranza delle societa’ di consulenza proponga piu’ o meno:
- Sito internet spaziale con posizionamento
- Eeventualmente – e’ difficile da usare se non si conosce bene, anche quando si parla di nicchie – AdWords
- Video – vi sono societa’ specializzate in video che pero’ vanno di solito sui 5.000 – 10.000 euro a video per cominciare – e quindi YouTube
- Eventualmente Twitter, che onestamente non vale piu’ ‘na cippa se non per il SEO.

Perche’ internet ed i socials?
Per farla breve, avete la chiave di una fuoriserie o di una 500? Sempre quattro ruote hanno tutte e due.
Se vi sembra che esageri, a cosa pensate che equivalga stare su internet e su qualche social?
Internet, se visto come nel “bovino” elenco di sopra, e’ la chiave per sprecare soldi e tempo. Se poi volete chiamarla innovazione, fate pure.

LA CHIAVE NON E’ INTERNET – LA CHIAVE USA INTERNET
Siamo chiari: al possibile cliente estero, che siate su internet ed abbiate una pagina facebook con tanti likes ed aggiornata tre volte al giorno, non gliene importa ‘na cippa. Al cliente importa cosa e come offrite – il prodotto – e la facilita’ di operare con voi.
Il marketing ai tempi del web
Ovviamente il marketing e’ importante – come farebbe il cliente a sapere che esistete, altrimenti? Eh no, non e’ il link di cassetta condiviso dal cugino della segretaria che vi fara’ arrivare clienti.
Un’azienda che si muova bene sul web e che sia poi in grado di operare in simbiosi con internet – quest’ultimo e’ il concetto base di Industria 4.0, ovvero l’interconnessione:
- Rende estremamente piu’ efficace il suo marketing
- Invoglia il cliente a lavorare con essa.

Il case study di Amazon
Pensate per un attimo a quanti soldi ha fatto Jeff Bezos, ovvero il boss di Amazon. Se non vi fosse l’interconnessione – tra i fornitori/prodotti, Amazon stessa ed i clienti – alla base del progetto, pensate che avrebbe avuto successo?
La facilita’ per il cliente di acquistare in sicurezza ha consentito ad Amazon di fare internazionalizzazione ed esportare prodotti – fra l’altro nemmeno suoi – ovunque. Tale facilita’ e la comodita’ hanno invogliato i clienti ad acquistare da Amazon.

Web 4.0 e interconnessione
Siete ora convinti che la chiave non e’ internet – che altro non e’ che un mezzo – ma l’interconnessione?
Se non lo siete, immaginate che al posto di internet vi siano stormi di uccelletti che, invece di twittare tutto il tempo, percorrono il globo alla velocita’ della luce e portano i vostri messaggi ed addirittura i vostri prodotti a qualunque indirizzo – e pure senza tante policies ed algoritmi. Pensate che a qualcuno importerebbe delle “stravaganti” [figura retorica] idee di un giovanotto che vuole fare un album fotografico su uno “strano” media chiamato internet?
Cio’ che conta e’ l’interconnessione; che sia realizzata tramite internet non rende quest’ultimo la chiave. La chiave e’ l’interconnessione – con il supporto del web 4.0.

L’INDUSTRIA DECOLLA – L’INTERNAZIONALIZZAZIONE FINISCE DECOLLATA
L’esempio italiano e’ perfetto, perche’ vi si trovano due soluzioni totalmente differenti a due problemi analoghi:
- La strada “buona” intrapresa col piano nazionale Industria 4.0
- La strada “per camperse” dei voucher per l’internazionalizzazione delle PMI – e dei relativi temporary export manager Italian style.

Caso 1 – Industria 4.0 e iper-ammortamento:
- Tutte le aziende possono partecipare: se i loro impianti soddisfano i requisiti tecnici usufruiranno dell’iper-ammortamento. Anche i benefici sono quindi ben definiti e misurabili
- Serve la perizia giurata di un professionista ed una analisi tecnica eseguita in base a criteri ben precisi. La professionalita’ e’ quindi definita in base a chi puo’ legalmente firmare la perizia – un criterio non estemporaneo e basato su una professionalita’ “legale” ed incontestabile
- Il professionista viene scelto in totale liberta’ dall’azienda. La fiducia personale e’ la base di tutto
- Il beneficio, chiaramente definito fin dall’inizio, va direttamente all’azienda. Quest’ultima da’ al professionista – di solito un ingegnere – il compenso pattuito
- Tutto e’ chiaro, tutti possono partecipare, nessun tecnico qualificato e’ escluso.

Caso 2 – Voucher per l’internazionalizzazione:
- Non vi e’ alcuna garanzia di benefits per le PMI, solo la certezza di una quota parte – e forse anche dell’IVA da pagare?
- Non sono previste ne’ perizie ne’ analisi tecniche, eppure lo stato sborsa soldi
- Solo alcune societa’ di consulenza per l’internazionalizzazione possono offrire il servizio. Tali societa’ sono incluse in un elenco stilato dal MISE – il ministero dello sviluppo economico italiano – in base ad una serie di criteri definiti ad hoc
- Le PMI fanno la domanda – in cui devono specificare quale societa’ di consulenza li seguira’ – ma non sanno se la domanda sara’ accettata perche’ lo stanziamento statale e’ limitato.
- Le societa’ di consulenza devono fare domanda di inclusione nella lista. Pero’Ancora i criteri non sono semplicemente che si tratti di una societa’ che operi nel settore export/internazionalizzazione

Ancora sul caso 2:
- Il valore dei voucher, piu’ una quota versata direttamente dalla PMI, va alla societa’ di consulenza. L’unica entita’ che ha la certezza di un guadagno sicuro e ben definito fin dall’inizio e’ la societa’ di consulenza per l’internazionalizzazione
- La societa’ di consulenza deve essere iscritta nel registro delle imprese, il che significa che solo societa’ italiane possono essere incluse nell’elenco. E’ una cosa ben strana, visto che si parla di internazionalizzazione
- L’operazione voucher potrebbe eventualmente essere in contrasto con la libera concorrenza – chiunque operi nel settore e non sia inserito nell’elenco del Mise – e secondo me addirittura potrebbe costituire “aiuto di stato” (per le societa’ di consulenza). In un mondo dove un’azienda italiana puo’ partecipare a bandi pubblici in Romania e perfino in Canada, sembra che questo non abbia turbato il sonno di nessuno
- Prima bisogna scegliere la societa’ di consulenza – necessariamente non di libera scelta dell’impresa – poi fare la domanda.

Che strada consiglieranno le societa’ di consulenza per l’internazionalizzazione?
Il caso 1 portera’ indubbiamente a vera innovazione per tutte le aziende volenterose.
Il caso 2 portera’:
- Non si sa bene a cosa e solo per alcune PMI
- Ad un guadagno sicuro per le societa’ di consulenza che possono operare con i voucher per l’internazionalizzazione.
Il primo approccio punta all’imprenditorialita’, il secondo all’assistenzialismo – peraltro per cifre tutto sommato modeste e con parecchi vincoli.
Adesso capite il perche’ del titolo scherzoso di questo capitolo?

VOUCHER VS. INTERCONNESSIONE
La differenza radicale di approccio appena vista ha interessanti – e “letali” – conseguenze.
Nel caso voucher:
- Viste le cifre modeste ed il contributo versato dalle PMI, la “caccia” al contatto – e possibilmente al cliente – ovvero la parte di puro marketing, diventa la priorita’ assoluta. Ovviamente, cio’ va a detrimento della parte “industriale” e di interconnessione dell’internazionalizzazione
- Marketing significa ovviamente web marketing, per cui su questo si concentrano probabilmente le societa’ voucher style. Perlomeno, questo e’ cio’ che fanno (spesso nel modo visto all’inizio dell’articolo) miriadi di societa’ e consulenti – parlo in generale, non di quelli di export e/o internazionalizzazione
- In queste condizioni, del concetto di interconnessione non gliene importa niente a nessuno.
Si puo’ quindi dire – e cio’ che si vede su internet, ed in particolare sui socials, sembrerebbe confermarlo – che in Italia e’ stata totalmente persa di vista l’utilita’ e la necessita’ dell’interconnessione per l’internazionalizzazione.

Il caso della perizia Industria 4.0 e del piano italiano
Con il piano nazionale Impresa 4.0 l’Italia ha azzeccato in pieno la strada giusta per l’innovazione industriale: l’interconnessione.
Purtroppo, ogni volta che si parla di rinnovarlo c’e’ chi vorrebbe abolirlo o renderlo l’onbra di se’ stesso. Per la situazione attuale prevista per il 2020, vedi l’articolo Industria 4.0: Novita’ 2020 e Primi Risultati.

DIMENTICATE I VOUCHER, PRENDETE ESEMPIO DA INDUSTRIA 4.0 E IPER-AMMORTAMENTO
Ricordo quanto scritto all’inizio di questo articolo: l’internazionalizzazione ed Industria 4.0 vanno nella stessa direzione e si completano a vicenda. O meglio, va cosi’ solo se la societa’ di consulenza internazionale ha veramente compreso cosa significa internazionalizzare.
Visto pero’ che l’internazionalizzazione made in Italy ha entusiasticamente abbracciato la strada dei voucher, c’e’ poco di buono da sperare. Basta vedere quante societa’ di consulenza fanno marketing sulla base che loro possono operare con i voucher del Mise, come se questa espressione di alta burocrazia applicata garantisse la qualita’ del servizio
E allora come bisognerebbe fare? – chiederete.

Ecco qua alcuni spunti su cui meditare:
- Il futuro sta nell’interconnessione, come il case study Amazon ha ampiamente dimostrato
- Un’azienda – anche una PMI – che voglia fare vera innovazione dovrebbe fare una simbiosi dei concetti di Industria 4.0 e internazionalizzazione di impresa. Fra l’altro cio’ porterebbe l’impresa a livelli che la maggior parte della concorrenza – quella italiana per prima – non si sogna nemmeno
- Seguire la strada voucher style significa ancorarsi ad un vecchio e superato modo di fare. Si tratta di una strada che sinceramente mi sa piu’ da sistema “sovietico” che da libera impresa
- La strada voucher style non solo non e’ PMI friendly, e’ pure totalmente ed irrimediabilmente anacronistica. Ma di questo abbiamo gia’ ampiamente parlato

Ulteriori punti su cui meditare:
- Non penso che il termine Industria 4.0 sia solo trendy. Con il concetto di interconnessione si va ben oltre il Web 2.0 – ovvero il beniamino di legioni di societa’ di consulenza, siano esse di internazionalizzazione o meno
- Se dobbiamo definire internet in rapporto ad Industria 4.0 ed all’interconnessione, userei il termine Web 4.0 – non solo per omogeneita’ con Industria 4.0, ma anche perche’ 4 e’ il doppio di 2
- Non vedo come tante aziende possano sopravvivere senza fare export in modo massiccio
- Chi vuole fare seriamente internazionalizzazione deve pensare anche alla parte “industriale”, alla produzione ed alla vendita facilitate dall’interconnessione
- Al di la’ di quanto visto, ci sarebbe tanto da dire sulla “brutta” fine che sta facendo – non per causa sua – il Web 2.0, di quanto non sia piu’ il nirvana delle aziende. Ma per questo rimando ad uno dei miei articoli sullo stato delle cose per quanto riguarda internet ed i socials – ad esempio I Padroni del Vapore – Socials e Media
- Web 4.0: se leggete i miei ultimi articoli che trattano di internet e dei socials, comincerete gia’ a farvi un’idea di cosa intendo per gli aspetti puramente tecnici di internet
- In futuro penso di scrivere un articolo proprio sul web 4.0 – tenendo conto sia degli aspetti di internazionalizzazione e marketing, sia di quelli piu’ “industriali”.

SOCIETA’ 5.0
Non si puo’ piu’ parlare di Industria 4.0 e internazionalizzazione senza parlare di Societa’ 5.0.
Society 5.0 sfrutta molte tecnologie gia’ applicate in Industry 5.0, ma va ben oltre.
L’argomento e’ estremamente interessante, ma per brevita’ rimando al sito del progetto Societa’ 5.0.

CONCLUSIONI
Spero che questo articolo sia uno spunto per voi, per meditare sui concetti espressi e per fare vera innovazione – quella che vi mettera’ in posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza ancorata ai “relitti” del passato.
Se vi interessa saperne di piu’, non solo su interconnessione, perizia Industria 4.0 e internazionalizzazione, contattatemi quando volete: contatti
