L’Asse del Mondo si Sposta Verso Oriente: Export in Asia

Grazie anche al suicidio politico ed economico dell’Occidente, l’asse del mondo si sta spostando verso Oriente. Se l’export in Asia e’ sempre piu’ una possibilita’, fare internazionalizzazione in Asia puo’ significare operare nel futuro fulcro economico.
Video – Asia’s export surge
L’ASSE DEL MONDO E L’EXPORT IN ASIA
E’ evidente che l’asse del mondo si sta spostando nuovamente verso Oriente. Cio’ significa che le aziende dovrebbero valutare la possiblita’ di fare internazionalizzazioe ed export in Asia.
Per essere molto chiaro:
- Non condivido assolutamente le previsioni di chissa’ quali mercati in Africa
- Il futuro vuol dire fare internazionalizzazione in Asia, non in Africa.
Per le PMI, ho approfondito questi aspetti in PMI ed Export: Eurafrica od Eurasia?

Il futuro sta ad Oriente
Recentemente ho scritto un articolo, Export in Asia Centrale e le Vie dell’Internazionalizzazione, in cui davo dei consigli su come esportare in Asia Centrale. In tale articolo ricordavo la – dimenticata – importanza dell’Asia Centrale nella storia politica e commerciale del mondo.
In Occidente siamo abituati a vedere l’Europa come il centro del mondo. E’ cosi’ che molti dimenticano che:
- La prominenza dell’Europa e’ abbastanza recente
- L’agricoltura e l’allevamento prima, e le grandi civilta’ poi, sono nate in Asia – nella Mezzaluna Fertile.

Il suicidio politico ed economico dell’Europa e degli USA
Se l’Europa Occidentale ha gia’ commesso un vero e proprio suicidio politico ed economico, gli USA lo stanno facendo ora.
Nel frattempo, l’Oriente cresce. Per oriente intendo cio’ che sta ad est dell’Europa Occidentale.
Perfino i paesi dell’Europa Orientale – un tempo considerati quasi terzo mondo – stanno generalmente crescendo con percentuali impensabili in Occidente.
Dopo la caduta del muro di Berlino, e bel vano tentativo di rafforzare la loro posizione di unica super-potenza mondiale, gli Stati Uniti hanno commesso una serie incredibile di errori geopolitici. Ma su questo tornero’ in un futuro articolo. Basti qui dire che la Russia e’ tornata ad essere un attore mondiale, la Cina e’ diventata un formidabile antagonista, molti attori secondari sono diventati tutt’altro che secondari.
Se veniamo ai fattori economici, sempre piu’ paesi pensano di non utilizzare piu’ il dollaro per tutta una serie di transazioni.
E poi ci sono le sanzioni.

LE SANZIONI – LA RUSSIA E L’ASIA RINGRAZIANO
Le sanzioni hanno spesso danneggiato l’export in Asia e Russia, e non solo li’.
Russia
Come ho gia’ scritto – ad esempio in Russia – Il Mercato per Chi fa Internazionalizzazione – le sanzioni contro la Russia hanno favorito lo sviluppo della produzione nazionale russa e l’export cinese e di altri paesi asiatici.
La cosa non finisce qui: l’export russo – soprattutto di grano ed armi – ha continuato a crescere. La mania occidentale di decidere chi e’ “buono” e chi no ha inferto colpi terribili all’export USA ed europeo.
Fatto sta, che la Russia ci ha guadagnato dalle sanzioni.

Asia – Il case study Iran
Basta guardare il caso del’Iran: come ho gia’ scritto in Iran – Eldorado dell’ Internazionalizzazione o Klondike?, ‘… se le imprese occidentali sono state vincolate per anni dalle sanzioni, non e’ successo altrettanto per parecchie aziende asiatiche, aziende che hanno gia’ un piede in Iran; anche se fino a ieri si trattava di semplice export, e’ ben ovvio che partono grandemente avvantaggiate nella corsa all’internazionalizzazione …’
Se la decisione dell’amministrazione Trump di “chiudere” con il trattato sul nucleare iraniano sta cerando problemi tra la UE e gli USA, l’export e l’internazionalizzazione delle aziende europee in Iran e’ destinato a risentirne pesantemente. Tanto piu’ che l’amministrazione USA minaccia conseguenze per le aziende che continueranno a intrattenere rapporti con l’Iran.

L’Asia ringrazia
Tornando al caso generale, le aziende asiatiche non possono che ringraziare la “follia” geopolitica ed economica dell’Occidente.
Cosa c’e’ di meglio di meno concorrenza sul mercato interno e piu’ mercati esteri?

L’OCCIDENTE – UNA STORIA DI DECLINO
Il case study immigrazione
Non capiro’ mai perche’ – sia in Europa Occidentale che negli Stati Uniti – l’immigrazione sia una delle principali preoccupazioni.
Invece di preoccuparsi della crescita economica, di Industria 4.0, di diminuire la disoccupazione e di riconversione industriale, gli occidentali stanno a disquisire di migranti.
Perdonatemi se posso sembrare brutale, ma UE ed USA non hanno ben capito le priorita’.
Mentre loro disquisiscono di immigrazione, si accapigliano sui migranti e investono somme enormi nell’accoglienza anziche’ nelle fabbriche e nelle infrastrutture, i paesi dell’Est Europa e dell’Asia crescono.

L’Asia esporta ed internazionalizza
Vorrei dire le cose come stanno. Io mi occupo di geopolitica ed export, non di questioni morali. Non vorrei sembrare insensibile, ma con i discorsi “morali” non si esporta e le aziende chiudono.
Mentre gli Occidentali sono occupati con gli hotspots e storie strappalacrime, la Cina procede con la Nuova via della Seta – via che penetrera’ profondamente in Europa.
L’Oriente sta facendo export ed internazionalizzazione – anche in Europa.
In poche parole, l’Oriente cresce. La storia insegna quali saranno le conseguenze: l’asse del mondo si spostera’ in Oriente.

INTERNAZIONALIZZAZIONE ED EXPORT IN ASIA
Anche se non ho mai condiviso la mania di tanti imprenditori – e di alcune societa’ di consulenza per gli USA – bisogna dire che gli USA avevano un perche’. Gli USA erano l’indiscusso fulcro mondiale del business.
Spostarsi verso il fulcro del business non e’ mai una brutta idea. Nel caso dell’Oriente, stiamo parlando dell’area destinata a diventare il fulcro del business mondiale.
L’Occidente sta commettendo suicidio economico e politico, l’Oriente cresce. Chiunque puo’ trarne le debite conclusioni.

Internazionalizzazione in Asia
Vista anche la situazione politica ed economica europea, penso che l’internazionalizzazione in Asia debba essere una delle possibilita’ che ogni azienda sana dovrebbe valutare.
Questo non significa che l’imprenditore debba fare internazionalizzazione od export in Asia. Significa invece che dovrebbe analizzare seriamente la questione, ovvero se il suo prodotto e’ adeguato.

La fine di un mito
Grazie alle politiche “assurde” dell’Occidente, il baricentro del mondo si sta spostando di nuovo – dopo parecchi secoli – verso oriente.
Visto che nel frattempo l’Occidente – l’Europa in particolare – sta attraversando una incredibile crisi di identita’, e’ occupato a litigare sull’immigrazione e sta trascurando l’interesse nazionale, temo che lo spostamento dell’asse non sara’ certamente di breve durata.
Per quel che riguarda le aziende, non dovrebbero assolutamente trascurare la possibilita’ di export in Asia – e di internazionalizzare ad est, ovviamente.

Domande?
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luglio 2, 2018 alle 12:19
Articolo interessante, che lascia spazio molte riflessioni. Grazie!
Barbara
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luglio 2, 2018 alle 15:35
Grazie Barbara, per il tuo incoraggiante feedback. Mi fa piacere che porti a riflessioni.
Dave
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luglio 7, 2018 alle 10:20
Importante continuare il percorso per gli obbiettivi dichiarati.
Il declino del’Europa ha una chiara origine nell’insufficiente livello di conoscenza del..resto del Mondo e dei suoi cambiamenti e nella incapacità di non riuscire a conservare neppure la propria identità culturale per quantomeno farne un punto di forza competitivo. Carenze che reciprocamente influenzano Governanti e “governati”. In modo negativo, Slogan facili.ne conseguono, se vero. Sapere per capire. Capire per governare i cambiamenti. Meritorio ogni apporto. Tanto più se raro. Grazie.
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luglio 7, 2018 alle 11:23
Grazie a te, Gian Gastone.
Mi fa sempre piacere ricevere dei feedbacks.
Purtroppo, il sistema scolastico europeo e’ europa-centrico; ne’ sembra voglia cambiare. Quando una persona ha ricevuto un certo imprinting, fa fatica a cambiare: governanti, imprenditori, l’opinione pubblica.
Eppure, cambiare e’ una necessita’ – pena il declino e l’oblio.
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