Brexit: Come Realizzare una Profezia
Il governo inglese non ha preparato l’Inghilterra alla Brexit. Le conseguenze sono una profezia annunciata: una Brexit no deal potrebbe essere disastrosa. Ma anche in caso di accordo le conseguenze per UK ed UE saranno enormi.
Video – May updates Parliament on Brexit negotiations after EU summit – watch live
UNA PROFEZIA ANNUNCIATA
Prima di parlare delle conseguenze della Brexit no deal e di quella con un accordo, vediamo le ultime notizie.
Brexit: ultime notizie
La manifestazione oceanica di chi la Brexit non la vuole e la petizione con lo stesso scopo hanno ricevuto ampia copertura mediatica. La riunione d’emergenza convocata dal governo inglese sembrerebbe dovuta anche a questi due eventi.
Voglio pero’ sottolineare due aspetti importanti:
- Anche dopo il referendum del 2016 e’ stata fatta una petizione con milioni di firme. Poi ne sono venute fuori di tutti i colori sulle presunte firme.
- Alla manifestazione hanno partecipato anche non inglesi e sono giunte persone da tutta Europa. Anzi, questi due fatti sono stati ampiamente pubblicizzati in Europa.
Per inciso, anche in occasione dei vari referendum irlandesi per la ratifica del trattato di Lisbona c’e’ stato un forte afflusso di attivisti stranieri in Irlanda.

Dopo il referendum sulla Brexit
Vi ricorderete i miei articoli sulla Brexit.
Voglio pero’ richiamarne uno in particolare: Dopo la Brexit il Regno Unito Vola – Quali Lezioni per le Imprese dell’Export?
Per riassumere l’articolo: contrariamene alle profezie, il Regno Unito se la passava molto bene dopo la vittoria del leave.
Ho avuto varie discussioni sui social media. Discussioni in cui varie persone dicevano cose del tipo: aspetta e vedrai.

Ed eccoci qua
Adesso le persone del campo del remain, ovvero contrarie alla Brexit, gongolano. Molte persone accusano i sostenitori della Brexit – secondo loro li avrebbero ingannati.
Purtroppo, le cose non sono cosi’ semplici. Pochi si rendono conto di quanto potrebbero essere terribili le conseguenze della Brexit in questa situazione – non importa se no deal o con un accordo.

UN PRIMO MINISTRO CONTRARIO ALLA BREXIT
La grande sorpresa: leave
Diciamocelo: ben pochi pensavano che il fronte del leave potesse vincere il referendum. Ci sono forti dubbi anche sulla reale volonta’ di Nigel Farage, che dopo il referendum ha dato le dimissioni da leader del UKIP.
Anche se i segnali c’erano tutti, sono stato uno dei pochissimi a prevedere la vittoria del fronte pro Brexit.
Secondo me, varie analisi erano viziate da motivazioni ideologiche – ovvero erano fatte da partigiani del remain.
Alla fin fine, bastava una seria analisi geopolitica e del sentimento popolare – nonche’ della campagna del leave sui social networks.
Per inciso, negli nultimi anni c’e’ stato un “giro di vite” dei principali social media nei confronti di accounts populisti e/o nazionalisti e/o pro Brexit. E’ mio parere che la “lezione” del referendum del 2016 sia stata messa in pratica.

L’incredibile sorpresa: il governo di una remainer
L’elezione di Theresa May al vertice del partito conservatore era stata una sorpresa assoluta. Semmai, tutti si aspettavano che vincesse Boris Johnson, figura di spicco dei leavers. Tutti sappiamo che dopo lo spettacolare fallimento della May, Johnson e’ riuscito a diventare primo ministro.
Fatto sta, che Theresa May era contraria alla Brexit.
Ne deduco che:
- Il partito conservatore non voleva la Brexit
- Le forze contrarie alla Brexit avevano preso il sopravvento.

Totalmente assurdo: Theresa May incassa la fiducia
Nonostante la condotta disastrosa dei negoziati con la UE e i ripetuti “pasticci” in parlamento, all’epoca:
- Il primo ministro inglese e’ sopravvissuto alla sfiducia all’interno del partito conservatore
- Non vi e’ stato alcun serio tentativo di sostituire Theresa May.
Penso che quanto appena visto la dica lunga sulla reale volonta’ di Brexit.

IL REGNO UNITO E’ IMPREPARATO ALLA BREXIT
L’ostilita’ della UE
Diciamocelo: la UE ha preso la Brexit come una specie di atto di lesa maesta’.
Fin da subito dopo il referendum, molte dichiarazioni della UE e di vari capi di stato sono state estremamente ostili.
Poi e’ seguita la nomina di un negoziatore ben noto per la suo poca simpatia per l’Inghilterra.
In quanto ai negoziati:
- Procedevano molto a rilento e con difficolta’
- Era ovvio che non procedevano bene
- Molti avevano capito che le condizioni erano sfavorevoli al Regno Unito.

Dopo piu’ di 4 anni: che ha fatto il governo inglese?
C’era tutto il tempo per preparare il Paese alla Brexit no deal.
Tuttavia, e’ evidente che poco o niente e’ stato fatto in questo senso.
Anche negli ultimi mesi, il governo si e’ concentrato in un accordo a tutti i costi. Questo, anche dopo che la UE ha piu’ volte dichiarato che non c’era margine di discussione.
Perfino dopo la bocciatura dell’accordo da parte del parlamento inglese, la May aveva continuato ad “incaponirsi” invece di dedicare ogni risorsa alla Brexit no deal.

E la UE?
La UE sta dimostrando la massima incomprensione. Onestamente, non vedo alcuna differenza rispetto a subito dopo il referendum.
La UE non ha mai cambiato posizione: mi sembra che consideri la Brexit un atto di lesa maesta’, che merita una punizione esemplare.
Del resto l’accordo proposto all’Inghilterra e’ una specie di diktat ad uno stato satellite.

LE CONSEGUENZE DELLA BREXIT
Brexit no deal
In questo caso – ormai certo – la profezia si avverera’. Si avverera’ perche’ il Regno Unito e’ totalmente impreparato a questa eventualita’.
I partigiani della UE potranno dire: ecco, vedi cosa succede a chi vuole lasciare la UE?
Che la “colpa” sia di un primo ministro contrario alla Brexit, poco contera’.

Brexit con accordo
Si tratta di un accordo che:
- E’ un diktat
- Vede il Regno Unito fuori dalla UE, ma a tutti gli effetti uno stato vassallo.
Inoltre, l’Inghilterra dovrebbe versare alla UE una valanga di miliardi di euro.
I partigiani della UE gongolerebbero. E chi ha votato leave?

BREXIT: SIGNIFICATO
Democrazia e working class
A votare leave non e’ stata l’elite, ma quella che in Inghilterra e’ ancora la working class.
Per quanto la censura sui social media sia forte, e’ evidente che:
- Un accordo sulla Brexit come quello proposto sarebbe inaccettabile
- Si parla anche di orgoglio nazionale – inutile girarci intorno, gli inglesi rimpiangono il Regno Unito dei vecchi tempi
- Sarebbe un vulnus alla democrazia ed alla volonta’ popolare, per di piu’ tramite vie “traverse”. Come non bastasse, “inflitto” da un primo ministro contrario alla Brexit fin da prima di diventare premier.

In Europa e nel mondo
Per i populisti, la Brexit e’ diventata, sia in Europa che oltre:
- Un simbolo ed una bandiera
- La dimostrazione del fatto che gli elitisti – di solito anche globalisti – non intendono rispettare la volonta’ popolare
- Una prova della necessita’ di ridurre il potere dell’Unione Europea e tornare agli stati nazionali.

RIFLESSIONI
In breve:
- Dopo il referendum del giugno 2016 tutte le previsioni di immediata catastrofe sono state sfatate
- Il governo May e quello Johnson non hanno posto il Regno Unito nelle condizioni di affrontare la Brexit – no deal o meno
- Comunque vada, i partigiani della UE potranno dire che uscire dall’Unione Europea e’ una follia
- Le news sulla Brexit danno solo una pallida idea di cosa potrebbe succedere ora
- In ogni caso era prevedibile una colossale ondata di populismo alle elezioni europee. Solo l’effetto green guidato dal fenomeno Greta ha evitato il trinonfo del populismo
- Gestendo la Brexit in modo perlomeno discutibile, il governo May e la UE hanno probabilmente decretato la loro condanna a morte
- Le conseguenze di quanto visto saranno colossali e forgeranno il futuro europeo dei prossimi lustri.

Il fattore Covid-19
Lockdown continui in Inghilterra
E’ ben nota la “fissazione” del governo di Boris Johnson per i lockdown.
Personalmente, trovo che tali lockdown:
- Siano ingiustificati nella durezza
- Come effetto secondario, ridurranno gli effetti della Brexit hard. Se le imprese sono gia’ piu’ o meno paralizzate, l’effetto della Brexit si notera’ di meno.

Il mondo del cosiddetto sviluppo sostenibile
Troppi sostenitori del cambiamento climatico dovuto all’uomo e del nuovo mondo sostenibile hanno definito la pandemia di Coronavirus un’opportunita’.
Diciamocelo: se il mondo deve cambiare radicalmente, eventuali sconquassi – a questo punto minori – come una Brexit hard saranno come briciole al confronto dei programmi eco-radicali ispirati ad Agenda 2030.
Per inciso Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e’ una specie di “sunto” di Agenda 21, gia’ largamente implementata negli USA con effetti catastrofici su parecchie comunita’ rurali.

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