Situazione in Libia: la Guerra Inevitabile e l’Italia Naif
L’Italia non comprende la situazione in Libia ed il pericolo Grande Turchia. In realta’ una breve guerra aperta e’ preferibile a quella civile ed all’anarchia in atto da anni. La vittoria di Haftar – nemico dell’Isis e dei jihadisti in Libia – e’ forse la soluzione migliore.
COSA STA ACCADENDO IN LIBIA?
Prima di parlare della situazione in Libia, di geopolitica e di come sta andando la guerra, vediamo le ultime notizie.
Libia: ultime news
Dopo i mercenari in arrivo dalla Turchia, ora sono arrivati anche i primi soldati turchi.
Le forze del generale Haftar – LNA, Libyan National Army – hanno preso Sirte e si stanno avvicinando sempre piu’ a Tripoli.
Contemporaneamente, elementi del governo italiano stanno “brancolando nel buio” invece di riconoscere che sarebbe molto meglio appoggiare Haftar. In realta’, avrebbero dovuto farlo molto tempo fa – come scrivevo nella versione iniziale di questo articolo.

Chi appoggia il governo Serraj?
Fondamentalmente, l’ONU, l’Italia, Qatar, ecc.
Non capisco perche’ nessuno faccia presente un fatto storico: la Libia faceva parte dell’impero turco prima di essere conquistata dall’Italia nel 1911.
C’e’ quindi ppoco da stupirsi se Serraj e’ appoggiato anche dalla Turchia.
In realta’, dopo la caduta di Gheddafi la Libia non e’ mai stata unita sotto un unico governo. In poche parole, il governo Serraj e’ piu’ un pro-forma che altro.
Le milizie che sostengono il suo governo sono estremamente inaffidabili.
Per quanto riguarda la Fratellanza Musulmana, bisogna fare un discorso a parte. Ne parlo quindi dopo.

La Grande Turchia
Del desiderio di Ankara di Grande Turchia, Libia e – probabilmente – di un nuovo impreo ottomano parlo a lungo in Grande Turchia -1: il Falo’ di Europa, Mediterraneo e Medio Oriente?
Per quanto riguarda gli eventi recenti in Libia, mi pare ovvio che:
- Erdogan usera’ tutti i mezzia a sua disposozione per impedire la sconfitta di Serraj
- La Tripolitania rischia di diventare un’altra Siria
- Il rischio di guerra tra potenze – anche regionali – in Libia sta crescendo. Magari sara’ una guerra tramite proxies, ma sempre guerra sara’
- Ankara ha gia’ dimostrato di essre pronta ad usare i profughi come forma di “ricatto” verso l’Europa. Non vedo perche’ non potrebbe farlo anche in Tripolitania.

Chi appoggia il generale Haftar?
Sicuramente l’Egitto – per i motivi che vedremo.
La Francia non sembra certamente ostile ad Haftar. Lo stesso per Russia, Emirati Arabi Uniti ed Arabia Saudita.
Gli Stati Uniti avevano fondamentalmente abbandonato a se’ stesso Serraj. Oserei dire che sono tornati sui loro passi solo perche’ apparentemente la Russia sostiene – informalmente- il generale Haftar.

Caos ed anarchia
Per comprendere meglio cosa e’ accaduto, consiglio la lettura del mio articolo Rischi di Export ed Internazionalizzazione – Rapporto Libia e Dintorni.
In Libia, e specialmente in Tripolitania, c’e’ il caos:
- Milizie e gruppi terroristici
- Una guerra civile in corso da anni
- Un governo – quello di Tripoli – che tale non e’ di fatto. Fara’ forse piacere ad ONU, Italia e media parlare di governo nazionale, ma un riconoscimento internazionale non cambia le cose.

IL GENERALE HAFTAR
Prima della campagna in Ciad
Pochi si ricordano di quando Haftar era uno dei principali generali di Gheddafi.
Fu lui a condurre la catastrofica campagna libica contro il Ciad.
Preso prigioniero e caduto in disgrazia, ha vissuto per vent’anni negli USA.
Fatto sta, che si trattava di un generale regolare nella Libia di Gheddafi – un paese “laico” nei fatti.

Il grande nemico dell’ISIS e dei jihadisti in Libia
Negli ultimi anni, Haftar ha condotto una campagna militare spietata contro tutti i gruppi radicali.
Al di la’ delle motivazioni politiche, non e’ quindi certamente un amico dei jihadisti.
Per inciso, Isis, Al Qaeda e jihadisti in genere stavano dilagando il Libia.
Prima dell’offensiva contro il governo di Tripoli, le forze di Haftar hanno assestato un duro colpo all’Isia nel sud della Libia.

ISIS, PROFUGHI E FRATELLANZA MUSULMANA
Isis e Ciad
L’Isis e’ diventata estremamente potente in Ciad. Il paese si sta avviando a diventare una sorta di secondo califfato.
Fra l’altro, le atrocita’ dell’Isis – o gruppi simili/colegati – stanno portando a sempre piu’ profughi, che potrebbero riversarsi nel Mediterraneo attraverso la costa libica. Una nuova crisi dei profughi per l’Europa sarebbe una cosa molto positiva per l’Isis.
Le operazioni del generale Haftar nel sud della Libia sono quindi un fattore positivo.

La Fratellanza Musulmana
Nel 2018, Khalid al-Mishri e’ diventato il capo dell’Alto Consiglio di Stato. Si tratta di uno dei capi del Partito della giustizia e dello Sviluppo – molto vicino alla Fratellanza Musulmana.
La Fratellanza Musulmana stava diventando sempre piu’ influente in Tripolitania. Il suo principale nemico era la Cirenaica di Haftar.

GEOPOLITICA LIBICA: FRANCIA, EGITTO, RUSSIA, ECC.
La Francia
E’ ben noto l’interesse della Francia in Ciad ed in vari paesi vicini.
Fra l’altro, le poche truppe francesi stanno sostenendo la lotta contro l’Isis ed altre forme terroristiche in parecchi paesi.
Un nuovo governo libico apertamente ostile ad Isis e quant’altro sarebbe una manna per la Francia.

L’Egitto ed i fratelli musulmani
Giova ricordare che con Morsi l’Egitto era caduto sotto il controllo della Fratellanza Musulmana. L’esercito ha poi ripreso il controllo con un colpo di stato.
La posizione dell’amministrazione USA di Obama durante il governo Morsi ha portato all’allontanamento dell’Egitto dagli Stati Uniti.
Ovviamente, l’Egitto non tollera la Fratellanza Musulmana. Non e’ sicuramente felice di una Libia dove la fratellanza e’ estremamente influente.

Russia
Dopo l’allontanamento dagli USA, l’Egitto ha stretto ottimi rapporti con la Russia.
D’altra parte, e’ ben noto che la Russia combatte l’Islam radicale ovunque possibile. Considerata la situazione di parecchie aree russe od ex sovietiche, la strategia russa e’ ovvia.

Algeria, Emirati Arabi Uniti, ecc.
Se il governo della Cirenaica aveva pessimi rapporti con l’Algeria, quest’ultima e’ ora alle prese con problemi interni dopo le dimissioni del presidente.
In ogni caso, parecchi paesi sono sicuramente interessati all’eliminazione di Jihadisti, Isis, Fratellanza Musulmana ed altro dalla Libia.

GUERRA E STABILITA’
La futura cartina della Libia?
Non sara’ forse politically correct dirlo, ma la Libia non puo’ continuare cosi’.
Haftar :
- Puo’ vincere
- Le sue radici affondano nella Libia “laica” di Gheddafi. E’ stato uno degli ufficiali che ha preso il potere assieme a Gheddafi
- Continuera’ a cercare di distruggere i gruppi jihadisti e l’Isis
- Cerchera’ di eliminare la Fratellanza Musulmana. Questo lo rende appetibile per moltissimi governi
- Porra’ un “fermo” ad eventuali mire espansionistiche turche.
Diventera’ un uomo forte? Sinceramente, vogliamo guardare alla Realpolitik invece di eterei concetti idealistici?
Una vittoria di Haftar potrebbe forse porre fine al caos ed all’anarchia in Libia.

LIBIA E ITALIA
E l’Italia?
Mi sembra evidente che l’Italia:
- Non ha la piu’ pallida idea di dove abitino la geopolitica e la Realpolitik
- Ha appoggiato Serraj per trarne vantaggi economici – per mantenere quei rapporti privilegiati cui ha sempre ambito anche dopo la caduta di Gheddafi
- Non ha compreso che se Haftar sconfigge definitivamente l’Isis ed altri gruppi a sud, diminuira’ il flusso di profughi verso la costa libica.

I rapporti tra Italia, Francia ed Egitto?
Come abbiamo visto, la Francia non e’ certamente l’unico paese che appoggia Haftar.
Tuttavia, e’ da un po’ che il governo italiano “se la prende” con la Francia. Quanto sta accadendo sembra quasi un tentativo di “scaricare” sulla Francia gli errori di valutazione del governo italiano.
In quanto all’Egitto, l’Italia si e’ incaponita sull’affaire Regeni. O meglio, se l’e’ “presa” solo con l’Egitto, apparentemente senza mai approfondire gli aspetti “inglesi” della vicenda.
Inoltre l’Italia appoggia – anche di fronte alla probabile sconfitta – l’avversario di Haftar. Quest’ultimo e’ nemico della Fratellanza Musulmana.

Realpolitik o che?
Di fronte alla situazione libica, bisognerebbe applicare la Realpolitik.
Invece l’italia:
- Non rimedia agli errori di valutazione, abbandonando Serraj come aqvevano fatto gli USA
- Vorrebbe perseguire una politica che vedrebbe la Libia permanentemente in balia di milizie e quant’altro
- Non si sta certamente facendo piu’ amico l’Egitto
- Chissa’ quando si rendera’ conto che per fermare l’immigrazione dal Nord Africa serve la sconfitta di Isis e jihadisti nell’area – Ciad incluso – ed una Libia stabile.

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