Il Suicidio degli Stati Uniti e la Geopolitica Economica
Geopolitica economica: gli Stati Uniti stanno commettendo suicidio. Il crescente isolamento politico e commerciale americano e la decadenza militare USA.
LA FUGA DAL DOLLARO
Oggi parlo di geopolitica economica e degli Stati Uniti di Trump.
Consiglio caldamente di leggere l’articolo propedeutico a questo: La Rendita Geopolitica degli USA.
Per approfondire il concetto di geopolitica economica, c’e’ l’ultimo capitolo di questo articolo: La geopolitica e’ diventata trendy.

Gli Stati Uniti ed il dollaro
Come ho scritto nel primo articolo di questa serie, il dollaro e’ il punto piu’ sensibile degli Stati Uniti d’America.
Il fatto che il dollaro sia la moneta degli scambi commerciali – e del petrolio – significa tre cose:
- Gli USA hanno una leva su tutto il resto del mondo
- L’America puo’ stampare dollari senza le conseguenze immediate che colpirebbero qualunque paese che stampasse troppa moneta.
- Il paese puo’ permettersi spese molto elevate.
In poche parole: ogni problema del dollaro diventa un rischio geopolitico per gli Stati Uniti.

La geopolitica economica ed il dollaro
Ovviamente, il dollaro e’ una delle principali armi USA. Ecco perche’ in questo caso il termine geopolitica economica ci sta’.
Il predominio del dollaro ha ovviamente comportato delle conseguenze:
- Il sistema bancario/finanziario USA e’ spesso un passaggio obbligato
- Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti sono particolarmente efficaci
- Ben poche aziende europee – ed i paesi UE – desiderano rischiare gli “strali” americani. Penso che l’esempio dell’Iran sia lampante.

Il punto debole: il dollaro
E’ vero che l’America ha armi di geopolitica economica particolarmente potenti, tuttavia:
- Come vedremo nel capitolo finale, la geopolitica e’ ben piu’ vasta della sua componente economica
- Ispirata dalla propria dottrina strategica, la politica estera americana ha allontanato innumerevoli paesi.
Ecco allora che chi si trova bersaglio delle sanzioni e degli “strali” americani ha spesso deciso di colpire il punto debole degli Stati Uniti: il dollaro.

Case study: la Russia e l’oro
La Russia e’ da tanto il bersaglio preferito delle sanzioni americane.
Il risultato e’ che la Russia:
- Sta liquidando le sue riserve di dollari
- Compra quantita’ enormi di oro
- Cerca di rivedere i contratti di export. In poche parole, per quanto possibile sostituisce il dollaro con un mix di altre valute.

LA DECADENZA MILITARE AMERICANA
Ora che abbiamo trattato l’aspetto piu’ evidente dei problemi americani, vediamo altri aspetti importanti della decadenza americana.
Cominciamo con la potenza militare.

I gravissimi errori dottrinali e tecnici
Abbiamo parzialmente visto questo aspetto nel gia’ citato La Rendita Geopolitica degli USA.
Vorrei qui aggiungere che gli Stati Uniti:
- Per motivi insondabili, persistono nel programma F-35. Che il programma sia un evidente fallimento di prima grandezza, non e’ solo opinione mia
- Rifiutano praticamente qualunque alternativa – per quanto marginale – al F-35
- Continuano a costruite un numero spropositato di grandi e vulnerabili portaerei. Nel frattempo: il raggio d’azione degli aerei imbarcati non aumenta se non marginalmente; i missili anti-nave hanno velocita’ e portata enormemente maggiori di qualche anno fa
- Ragionano ancora come alla fine della guerra fredda, quando non c’erano veri avversari per la potenza militare USA.
Potrei citare tanti altri aspetti della questione, ma vorrei essere breve.

Trump e l’eccezionalismo americano
Il presidente Trump e’ chiaramente totalmente digiuno di politica estera. Si affida quindi ad una serie di “falchi”.
Ho l’impressione che tali falchi non abbiano mai realizzato che:
- La potenza militare americana era dovuta anche ad una lunga serie di alleati e simpatizzanti
- Rispetto ad un tempo, ora vi sono molte potenze militari regionali o minori. Inoltre, tali paesi sono spesso dotati di armi molto piu’ avanzate di 30 anni fa – anche tenendo conto degli sviluppi della controparte.
Tuttavia, Donald Trump sembra convinto che l’eccezionalismo americano necessiti solo di essere ribadito con:
- La forza militare
- L’uso del dollaro e dell’economia/finanza come armi geopolitiche.

L’ISOLAMENTO POLITICO E COMMERCIALE
Diplomazia, chi e’ costei?
A parziale discolpa di Trump, devo dire che e’ dai tempi di George Walker Bush che gli USA sembrano aver dimenticato il significato della parola diplomazia.
Fatto sta’ che:
- Russia e Cina cercano alleati ed accordi commerciali internazionali
- Gli Stati Uniti fanno la “voce grossa”, specie con Donald Trump.
Gia’ Sun-Tzu scriveva che:
- L’uso della potenza militare e’ l’ultimo passo di un’azione bellica
- Gli alleati sono fondamentali, soprattutto quando si e’ deboli.
Per essere chiaro: a prendere a “pesci in faccia” la gente un giorno si’ e l’altro pure, si perdono pure gli alleati storici.
Ma cosa sono i pesci in faccia?

Dazi, sanzioni e americanate varie
Voglio fugare ogni dubbio: americanata e’ un termine scherzoso. Personalmente, non ho alcun problema con gli americani, anzi!
Torniamo ai pesci. Cosa sono i pesci in faccia?
Ad esempio: quando si parla di dazi nei confronti di uno o piu’ alleati – tipo i paesi dell’Unione Europea – abbiamo un pesce in faccia.
Se poi parliamo di Iran, le sanzioni contro le aziende che commerciano con l’Iran – od i paesi che importano petrolio dalla Persia – sono un pesce in faccia.
Non parliamo nemmeno di dazi e/o sanzioni contro antagonisti come: Cina, Russia, ecc.
Poi ci sono le americanate:
- Dichiarazioni sopra le righe, magari nei confronti di alleati storici come la Germania.
- Embarghi contro singole aziende, senza fornire prove delle motivazioni. Vedi il caso Huawey, percepito come motivato da cause non di sicurezza nazionale
- Ecc.

L’isolamento politico e commerciale americano
Per quanto visto, e ovvio che:
- Gli Stati Uniti si ritrovano sempre piu’ isolati
- L’isolamento e’ a livello geopolitico. Anzi, piu’ commerciale che politico – ammesso che si possano separare totalmente questi due aspetti.
- Prima o poi, le ritorsioni sono inevitabili.

SE GLI USA SE LA PRENDONO CON TUTTI, TUTTI COMMERCIANO TRA LORO
La teoria del cerino
Mi pare ovvio: se gli Stati Uniti prendono misure nei confronti di tanti paesi, prima o poi qualcuno il problema se lo pone.
Quale problema?
Ecco qua: Se gli USA fanno tante storie a me – ma anche a B, C e D – perche’ io non dovrei commerciare con B, C e D?
In poche parole: Se gli Stati Uniti non vogliono commerciare con me, io commercio con tutti quelli che si ritrovano nelle mie condizioni.
E l’America di Trump si ritrova col cerino in mano.
Per chiarirci: parliamo di Cina, Russia, vari paesi dell’Unione Europea, ecc.

Le aziende e l’export
Non parliamo poi delle aziende!
Vediamo due casi:
- Ulteriori sanzioni americane contro la Russia. La tipica azienda UE non e’ vincolata da tali sanzioni
- Sanzioni contro chi fa affari con l’Iran. L’Unione Europea non e’ coinvolta.
Per il momento non prendiamo in considerazione l’aspetto bancario.
Ad un certo punto, l’azienda dira’:
Un giorno si’ e uno no, si parla di dazi per l’export negli Stati Uniti. Con la Russia non posso commerciare, l’export in Iran e’ propizio ma ci sono le sanzioni americane. Sai che c’e’? Adesso esporto in Russia, Iran, Cina e tanti altri posti, e “a remengo” il mercato americano!

L’export, il dollaro e le banche
Come dicevo prima, il dollaro ed il sistema bancario americano sono ancora estremamente potenti.
Non a caso:
- La Cina sta mettendo in campo delle alternative bancarie. Vedi il caso Nuova Via della seta
- Parecchi paesi stanno cercando di limitare al massimo l’influenza del dollaro
- La Russia – ma non solo – sta comprando oro a rotta di collo.
- Adesso poi che Trump ha colpito duro la Cina con l’affaire Huawey, c’e’ da aspettarsi un’accelerazione esponenziale delle contro-misure cinesi. Quanto sta avvenendo in Inghilterra ed Italia (TIM) con il 5G rendera’ ancora piu’ arrabbiati i cinesi.

IL SUICIDIO AMERICANO
Nessuno puo’ vincere il gioco del Io contro tutti
Le conseguenze dei dazi USA – voluti da Trump – contro la Cina stanno assassinando l’enorme mercato internazionale della soia. Senza mercato cinese, l’export americano della soia se n’e’ gia’ andato a spasso. Questo e’ solo un esempio di cosa sta accadendo – e potrebbe accadere.
Ricordo che:
- Cina e Russia si stanno gia’ muovendo rapidamente
- Tanti altri paesi stanno muovendosi nella stessa direzione
- Vari paesi dell’Unione Europea – Germania per prima – sono stanchi delle limitazioni imposte dagli USA
- Le aziende faranno presto i loro conti
- In queste condizioni, la potenza militare “bruta” non serve a niente, soprattutto quando si e’ in forte declino.

L’export cinese di terre rare
Se poi la Cina comincera’ a chiudere il rubinetto dell’export di terre rare verso gli Stati Uniti, questi ultimi avranno tre possibilita’:
- Scendere la china
- Fare marcia indietro, cosa che sinceramente mi sembra difficile con l’amministrazione Trump
- Scatenare una guerra di qualche tipo.
Ricordo che le terre rare sono fondamentali per gli apparati tecnologici, per gli smartphone, l’industria della difesa, ecc.
Ovviamente, lo stesso discorso vale per gli UK e tutti i paesi che stanno escludendo Huawey dal 5G.

Guerra?
La guerra convenzionale, gli USA non sono in grado di vincerla. Resta tutta una serie di possibilita’:
- Guerra commerciale con dazi, embarghi e quant’altro
- Blocchi – magari navali. Questo porterebbe presto alla guerra aperta
- Cyberwar, o guerra informatica/cibernetica
- Guerra elettromagnetica, ovvero con armi ad impulso magnetico
- Altre possibilita’, ancora piu’ spiacevoli di quelle viste.

COSA POTREBBE ACCADERE NEGLI STATI UNITI?
Abbiamo gia’ visto il caso della soia.
Ricordo che:
- Non manca poi molto alle elezioni presidenziali americane
- Se anche non fosse Trump il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America, la sua politica estera e commerciale e’ condivisa da parecchi decisori. Non parliamo dell’eccezionalismo americano, condiviso da ampi strati della popolazione.
Direi che non occorre un geopolitical center per fare delle previsioni. Se avete letto fin qui, basta il buon senso.

Se la situazione non cambia:
- Gli Stati Uniti si isoleranno sempre di piu’
- Altri attori – Cina per prima – prenderanno sempre di piu’ il posto degli USA
- Ci saranno pesanti ripercussioni all’interno del paese delle stelle e strisce. Una nuova guerra civile (vedi The USA After Charlottesville – A New Civil War?) non e’ da escludere. Mi fermo qui.

Coronavirus e BLM – Black Lives Matter
Anche se nessuno lo dice, e’ evidente: le proteste – anche violente – di Black Lives Matter sono chiaramente legate al nuovo surge di Coronavirus negli States. Insomma, basta anche solo guaradre dove la situazione e’ peggiorata di piu’.
Penso che la combinazione dei due fattori stia destabilizzando, e parecchio, la societa’ americana. Inoltre, se l’epidemia Covid-19 prima o poi diventera’ un problema gestibile, non credo proprio che cio’ che BLM ha scatenato tornera’ nella bottiglia.
In parole povere: temo che quanto avevo previsto gia’ nel 2017 nel gia’ citato articolo The USA After Charlottesville – A New Civil War? si stia verificando, anche per quanto riguarda la componente razziale.

LA GEOPOLITICA E’ DIVENTATA TRENDY
Cominciamo dalle basi.
Geopolitica economica, chi e’ costei?
So bene che la geopolitica dovrebbe comprendere tutti gli elementi, inclusa l’economia.
Tuttavia:
- In ambiente universitario italiano e di altri paesi latini si aggiunge spesso l’aggettivo economico
- Questo articolo verte piu’ sugli aspetti economici che politici
- Visto che scrivo in italiano, tanto vale fare comunicazione efficace.
Per chiarirci: non vedo come si possa separare l’aspetto economico dagli altri aspetti. Temo che siamo tutti vittime della moda del momento.

La moda del momento
Mi permetto di aggiungere che ultimamente il termine geopolitica sembra andare molto di moda in Italia.
Spuntano articoli di tutti i tipi, dove spesso si associa anche la strategia.
Poi leggo per caso un articolo dove si considera seriamente l’entrata di una squadra di portaerei americane nel Golfo Persico. Vista l’estrema vulnerabilita’ che ne conseguirebbe per le portaerei stesse, credo in tempi recenti nessuno abbia mai preso in considerazione una simile ipotesi nella US Navy. Del resto, che c’entrerebbe a fare?
Per correttezza, riporto gli estremi dell’articolo: ‘Tensione Usa-Iran: Teheran pensa ad un bluff di Trump‘, editoriale su Geopoliticalcenter.

Per essere equo:
- Un po’ dappertutto, tutti sembrano essere diventati all’improvviso esperti di geopolitica
- Personalmente, non ho mai apprezzato neanche Limesonline. Piu’ che un periodico di analisi, mi sembra una testata che cerca di influenzare gli eventi. Da qualche anno lo evito “di brutto”.
![Non smettere di imparare: sia tua cura accrescere cio' che sai. Raramente la sapienza e' data dalla vecchiaia. [Catone il Vecchio] Non smettere di imparare: sia tua cura accrescere cio' che sai. Raramente la sapienza e' data dalla vecchiaia. [Catone il Vecchio]](https://exportok.files.wordpress.com/2018/08/previsione-geopolitica-attualita-turca.jpg?w=705&h=469)
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Ps: in questo articolo faccio spesso dell’ironia.